“Halloween Ends”: la resa dei conti con il Male
«Dovevamo decidere come raccontare questi personaggi. Onestamente, non abbiamo mai pensato di fare un film di Laurie e Michael. L’idea che l’ultimo film dovesse essere una grande rissa finale per chiudere a scazzottate non ci è mai passata per la mente. Volevo vedere come si sarebbe evoluta la storia dopo “Halloween Kills”. Volevo far vincere uno di loro e vedere l’altro morire. Ma siamo sempre stati più ambiziosi di una semplice rissa. Così abbiamo pensato di fare ciò che nessuno tranne noi avrebbe fatto: una storia d’amore. È la nostra versione di una saga che finisce col botto: aprire i nostri cuori a questa comunità e a questi personaggi. L’idea del film è assistere alla nascita del male e vedere come si sviluppa in una persona e in una comunità. È qualcosa di affascinante che penso succeda continuamente nel mondo».
Così David Gordon Green – l’autore della trilogia di “Halloween” che ha avuto inizio nel 2018 con la pellicola omonima ed è proseguita nel 2021 con “Halloween Kills”- racconta, in una dichiarazione riportata il 25 ottobre scorso sul sito Everyeye.it, l’ideazione del tredicesimo e ultimo film della celebre saga il cui esordio risale al lontano 1978, con “Halloween – La notte delle streghe” di John Carpenter, capostipite del sottogenere slasher.
L’episodio finale della trilogia riporta gli spettatori a una dimensione estetica grandguignolesca e splatter che probabilmente farà arricciare il naso ai palati più fini come agli amanti dell’horror psicologico, soddisfacendo, invece, gli appetiti più robusti.
Si sprecano, dunque, nel film gli omicidi seriali, ripetuti e ultraviolenti, non soltanto (e qui sta la novità e l’originalità dello script) ad opera dell’ormai leggendario e totalmente traslato sul piano del simbolo, dell’incarnazione del Male originario, Michael Myers (James Jude Courtney), ma anche a firma di una mano altrettanto follemente sanguinaria, il giovane con disturbi mentali Corey Cunningham (Rohan Campbell), non a caso protagonista del disturbante prologo, ambientato temporalmente qualche anno prima rispetto ai fatti dell’ultimo “Halloween”.
Al centro del plot ritorna in via risolutoria e salvificamente definitiva l’ex baby-sitter, sorella e vittima predestinata di Michael, Laurie Strode, interpretata da una Jamie Lee Curtis anche lei incarnazione simbolica del sacrosanto desiderio di vendetta e rivalsa non solo personale ma di un’intera comunità funestata da troppo tempo dalla perversione omicida di Michael, ma – nello stesso tempo – anche madre in lutto per l’assassinio della figlia e del genero e nonna preoccupata per il futuro dell’unica nipote Allyson (Andi Matichak), che intreccia una complessa relazione sentimentale con Corey.
Se risulta interessante in chiave prettamente psicoanalitica il discorso narrativo che gira intorno alla figura del ragazzo disturbato, ambiguo quel tanto che basta per conferire sapore e varietà alla trama partendo dall’assunto di base che l’incarnazione del Maligno possa avere un emulo; e se anche la riflessione di natura socio-antropologica funziona, tramite il senso di colpa innestato in Laurie da una comunità che nel profondo non la considera una vittima ma la vera responsabile delle disgrazie collettive, per avere osato sfidare il mostro, appare meno riuscito e infarcito di facile retorica lo scontro finale, con conseguente ed insistita pubblica esposizione di un Meyers a cui finalmente viene strappata via la maschera da Uomo Nero, per ritornare ad essere ciò che, in fondo, è stato in origine: ovvero, una tra le espressioni più abiette del genere umano.
Del resto, anche le fiabe più ‘nere’ e gotiche, hanno bisogno di concludere l’eterna rappresentazione della lotta tra il Bene e il Male che albergano nel cuore dell’uomo se non per mezzo di un happy end, almeno con una nota di speranza.
«“Halloween” è iniziato ad Haddonfield in una bellissima giornata di autunno, con le foglie mosse dal vento e bambini in bicicletta», sottolinea Jamie Lee Curtis, volendo significare che «l’innocenza prevale, che la pace prevale e che c’è una possibilità per Laurie Strode». Come per tutti noi.
“Halloween Ends”
Origine: Usa, 2022, 111’
Regia: David Gordon Green
Sceneggiatura: Chris Bernier, David Gordon Green, Paul Brad Logan, Danny McBride
Fotografia: Michael Simmonds
Montaggio: Timothy Alverson
Musica: John Carpenter
Cast: Jamie Lee Curtis, Will Patton, Kyle Richards, Andi Matichak, James Jude Courtney, Nick Castle, Rohan Campbell, Candice Rose, Michele Dawson, Stephanie McIntyre, Nick Lawrence
Produzione: Blumhouse Productions, Miramax, Rough House Pictures, Trancas International Films, Universal Pictures
Distribuzione: Universal Pictures