«Il virus corre veloce anche in provincia. Crescono i ricoveri»
Le consuete valutazioni del professor Bianchi
«Tutto come previsto. Il virus adesso corre veloce, anche nella nostra provincia, e su base regionale cominciano a sentirsi i primi effetti sugli ospedali. Non c’è pressione, sia chiaro, ma l’inversione di tendenza è netta».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, disegna un quadro che fatalmente è caratterizzato da tante criticità, con una buona notizia che riguarda il ritmo di crescita. «Rispetto a settimana scorsa andiamo un po’ più piano, ma anche Alessandria, che continua a confermare la migliore incidenza del Piemonte, adesso ha numeri elevati».
Nella consueta classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi settimanali, al comando c’è proprio la regione (651 e più 57%), mentre Alessandria segue a 529 e più 55%. «La settimana scorsa avevamo un incremento del 38%, è chiaro che la prospettiva si sia ribaltata. Va meglio la Lombardia, 489, chiude il gruppo l’Italia a quota 437».
A livello di numeri assoluti, il Piemonte sale da 17751 a 27840 contagi settimanali, quindi circa 10mila in più e 3977 al giorno di media.
«Le percentuali? Il contributo di Torino, che equivale al 51%, torna a crescere, poi Cuneo cala leggermente e scende al 13%, con Novara e Alessandria che rimangono stabili al 9% e all’8%».
Notevole il balzo del tasso di positività, che era al 16,4% e che ora si ferma a un passo da quota 20%, di poco al di sotto della media nazionale. In crescita anche il numero dei tamponi, la cui media giornaliera cresce da 15500 a 20500.
«Questa volta non ci sono buone notizie dagli ospedali, con i ricoveri ordinari che salgono di ben 262 unità: erano 308, diventano 570 e raggiungono l’8,4% in fatto di tasso di occupazione. Rilevante anche la crescita delle terapie intensive, da 7 a 17, con indice di saturazione che resta comunque basso, sotto il 3%. I decessi? Da 2, minimo relativo, a 8».
Infine Alessandria, dove i contagi settimanali salgono da 1400 a 2165. «Parliamo di 765 episodi ulteriori – conclude Bianchi – per una media di 309 casi al giorno. Come è noto, la situazione generale per fortuna è diversa rispetto al passato, ma non posso non osservare che parliamo di cifre 16 volte superiori di quelle dello scorso anno. È una fase delicata, stiamo attenti».