Ricagno: “Brachetto Rosé? Purtroppo le aziende non investono”
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Alessandro Francini  
17 Settembre 2022
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15:10 Logo Newsguard
Economia

Ricagno: “Brachetto Rosé? Purtroppo le aziende non investono”

Il presidente del Consorzio di Tutela lancia un appello anche ai ristoratori

ACQUI TERME – La raccolta è stata tutto sommato meno avara di quanto si temesse, «e i grappoli sono perfetti sotto tutti i punti di vista. I presupposti per imbottigliare ottimi vini ci sono davvero tutti», assicura Paolo Ricagno, presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Acqui. Considerate le tante incognite che hanno segnato l’anno in corso, tuttavia, per quanto riguarda il Brachetto d’Acqui Docg l’obiettivo è riuscire a mantenere i livelli produttivi del 2021 (3 milioni di bottiglie, ndr). «Cruciali saranno gli ultimi 3 mesi del 2022, possiamo dire, però, che finora il trend rimane positivo», assicura Ricagno.

“Serve più coraggio per un prodotto che merita”

Meno ottimismo, invece, per quanto riguarda il Brachetto Rosé: «Purtroppo, a parte qualche raro caso, le aziende non stanno puntando su un prodotto che invece può avere grosse potenzialità. Dal punto di vista promozionale abbiamo fatto l’impossibile, ma restano pochissime le cantine che decidono di investire sul rosé dolce. È un rischio che in troppi non si sentono di correre, a mio modo di vedere sbagliando».

Ricagno: “Brachetto Rosé? Purtroppo le aziende non investono”

"Brachetto? La raccolta promette davvero bene"

Ricagno, presidente del Consorzio dei Vini d’Acqui: "I presupposti per imbottigliare ottimi vini ci sono tutti"

Secondo il presidente del Consorzio sarebbe auspicabile più cooperazione anche da parte dei ristoratori: «Sul nostro territorio l’Acqui Rosè non riesce a far presa nel settore Horeca. Mi spiace doverlo sottolineare, ma in questo senso da parte del settore ricettivo servirebbe maggiore collaborazione, più coraggio. Se in alcuni ristoranti della Liguria il Brachetto Rosé viene non di rado accompagnato a determinate degustazioni, dalle nostre parti questo praticamente non avviene. Di conseguenza, anche manifestazioni di ottimo livello come ad esempio l’Acqui Wine Days rischiano, a conti fatti, di servire a poco».
Un appello, infine, a chi fa impresa: «Il momento non è semplice, lo sappiamo, ma nonostante questo nel settore vitivinicolo del nostro territorio c’è bisogno di idee e di una buone dose di coraggio».

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