«Le notizie sono buone. E Alessandria va meglio del Piemonte»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
La discesa non solo è confermata, ma adesso è anche più decisa e riguarda un po’ tutte le realtà del Piemonte. Con Alessandria che fa registrare una ‘prestazione’ davvero eccellente.
È la sintesi, estrema, delle valutazioni di Carluccio Bianchi, che nell’analizzare i numeri della pandemia promuove a pieni voti regione e provincia.
«Il quadro generale continua a migliorare – spiega il docente – e la classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti rappresenta testimonianza fedele di questa tendenza».Al primo posto resta l’Italia, 528 e meno 27%, segue Alessandria con 455 e meno 27%, mentre il Piemonte (411 e riduzione del 26%) completa il podio. Meglio di tutti la Lombardia, 391 e meno 30%.
A livello di numeri assoluti, impressiona il rendimento di Torino, «che incide sempre meno, scendendo dal 52% al 50%. Cuneo invece sale leggermente, dall’11% al 12%, mentre Alessandria e Novara sono stabili, rispettivamente all’11% e all’8%».
In costante riduzione il tasso di positività, che era al 15,4% e ora scende al 13,2%, «anche se, purtroppo, diminuisce il numero dei tamponi, che oggi in media sono 19mila al giorno. Venerdì scorso eravamo a quota 22mila».
Per quanto riguarda il consueto focus sull’Alessandrino, Bianchi osserva che «finalmente viaggiamo a un ritmo leggermente superiore alla media, anche se si può e si deve migliorare ulteriormente. I contagi? Erano 2537, sono 1861: la media fa 266 al giorno, contro i 362 della settimana precedente».
A completare un aggiornamento che già di per sè è molto buono, c’è anche tutto il capitolo legato al sistema sanitario. «Sugli ospedali – chiarisce Carluccio Bianchi – non c’è alcuna pressione, un aspetto che per fortuna rappresenta una costante di questi ultimi mesi di pandemia, a testimonianza del fatto che la campagna vaccinale ha svolto un ruolo chiave soprattutto nella prevenzione delle forme gravi».
I ricoveri ordinari calano ancora, da 604 a 525, quindi 79 in meno, e il tasso di occupazione passa dal precedente 8,9% all’attuale 7,7%. «Le terapie intensive, invece, mostrano una lievissima crescita, ma si tratta di un fattore accidentale, in un contesto di consolidata stabilità. Saliamo da 11 a 13, con indice di saturazione bassissimo, al 2,1%». In costante riduzione i decessi, che erano 18 e sono 12: il tasso di letalità rimane ai livelli minimi. Nello specifico, siamo allo 0,04%.