Ricagno da mezzo secolo a capo della Cantina ‘Vecchia’ di Alice
La festa a Casa Bertalero. La fusione con Fontanile: "Insieme più forti e solidi"
ALICE BEL COLLE – Da 25 anni è presidente del Consorzio di Tutela del Brachetto, e da ben 50 della Cantina sociale ‘Vecchia’ di Alice Bel Colle. Giovedì 30 giugno a Casa Bertalero Paolo Ricagno ha festeggiato i 10 lustri alla guida della cantina alicese, diventata nel tempo uno dei punti di riferimento nel panorama vinicolo dei vitigni aromatici piemontesi, moscato bianco e brachetto in testa.
Tante le figure di rilievo dell’enologia nostrana che hanno partecipato alla cerimonia: l’enologo Claudio Mignano e Piera Bruna, impiegata storica della Cantina; Evasio Polidoro Marabese, collega e amico di Ricagno col quale fondò Assomoscato; Ezio Pelissetti, storico ex direttore del Consorzio dell’Asti e del Moscato d’Asti; Giovanni Satragno, ultimo presidente della Produttori Moscato d’Asti Associati; Paolo Boido, vicepresidente della Vecchia di Alice. Interventi di saluto anche da parte dell’assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa e di Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che recentemente è stato nominato vicepresidente nazionale di Federdoc.
La fusione con Fontanile
Al termine della manifestazione Paolo Ricagno ha anche annunciato la prossima fusione tra la Vecchia di Alice e la cooperativa Cantine di Fontanile, «un’operazione importante per il territorio – sottolinea Ricagno – che produrrà un gruppo cooperativo importante in grado di lavorare una quantità significativa di uve, strategica per i vignaioli e per tutto il mondo vinicolo del Piemonte». Parole a cui fa eco il presidente di Cantine Fontanile, Giovanni Frola: «Il nostro Cda ha già approvato l’iter di fusione con la Vecchia di Alice. Crediamo molto in questo progetto che siamo certi sarà proficuo per tutti»
Sul suo mezzo secolo di presidenza alla Vecchia Alice Paolo Ricagno ha detto: «È un traguardo importante, frutto del mio lavoro e di quello dei miei collaboratori che, in tanti anni mi hanno supportato e sopportato, e a cui devo riconoscenza per avere condiviso i miei progetti, a volte anche azzardati, ma sempre tesi al futuro della Cantina e alla tutela del lavoro e del reddito dei viticoltori».