Acqui, Rapetti è sindaco: la proclamazione
ACQUI TERME - Questa mattina, martedì 28, poco dopo le 10 Danilo Rapetti è stato ufficialmente proclamato nuovo sindaco di…
"Terme? Non siamo stati noi a interrompere il dialogo per primi..."
ACQUI TERME – «Obiettivamente era arduo aspettarsi un ribaltone dopo i risultati del primo turno», osserva Paolo Mighetti, da ieri ex vice sindaco di Acqui Terme e “braccio destro” del sindaco uscente Lorenzo Lucchini. Se nel 2017 l’impresa era riuscita soprattutto grazie ai voti confluiti da sinistra, questa volta la matematica unita al pubblico sostegno di Bosio a Rapetti sin da subito hanno ridotto le speranze al lumicino.
«Un altro fattore determinante – aggiunge Mighetti – è stata la strenua opposizione della parte centrista della coalizione di Bruno Barosio a qualunque tipo di appoggio nei nostri confronti. Italia Viva e Azione hanno chiuso le porte al dialogo». Mighetti pone l’accento anche sul preoccupante dato della partecipazione alle urne: «Il 46,6% deve far riflettere. La coalizione di Rapetti canta giustamente vittoria, nascondendo però il fatto che più della metà degli elettori non è andata a votare».
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Secondo l’ex vice sindaco e assessore al Bilancio diversi sono i fattori che hanno condizionato l’andamento del voto: «Per quanto ci riguarda senza dubbio la campagna elettorale pregna di disinformazione portata avanti da anni in città, soprattutto da Enrico Bertero e i suoi sodali. Tra i banchi del Consiglio, però, quando le sue osservazioni venivano smentite lo stesso Bertero era solito non proferire più alcuna parola a sostegno delle proprie tesi. Più in generale, invece, credo che aver dovuto chiudere al pubblico i Consigli comunali causa pandemia abbia favorito un certo distacco tra l’elettorato nei confronti del dibattito politico locale. Per alcune persone è stato ancora più facile, perciò, fare disinformazione».
La sconfitta, a ogni modo, è arrivata con forbice molto ampia: come membro della Giunta uscente Mighetti si rimprovera qualcosa? «La cosa certa è che abbiamo dovuto amministrare diversi problemi che probabilmente non hanno stimolato “appeal” tra la cittadinanza. Dover gestire e porre rimedio a 4 milioni di danni causati dalle alluvioni significa far lavorare gli uffici pancia a terra. Anche per quanto riguarda le Terme si tratta di un discorso estremamente semplificato e banalizzato dalle opposizioni. Se la nuova amministrazione riuscirà a far cambiare idea ai Pater portandoli a investire sul serio in città, tanto di cappello. Io me lo auguro, ma mi permetto anche di rimanere scettico».
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Sempre sulle Terme, Mighetti si toglie poi un ultimo sassolino: «Siamo stati accusati di aver fatto la guerra ai Pater, ma voglio ricordare che i primi a interrompere il dialogo sono stati proprio loro, con un ricorso al Tar e una causa intentata dalla proprietà nei confronti del nostro Comune. Non siamo stati noi i primi ad andare per vie legali e a essere sul “piede di guerra” ma, anche qui, la verità è stata distorta a favore di qualcuno».