Crollo dell’affluenza: urne disertate da oltre la metà degli acquesi
Per la prima volta ci si ferma al 46,6%, 12 punti in meno rispetto al primo turno
ACQUI TERME – È il dato più basso mai registrato ad Acqui Terme, e dice che più della metà degli acquesi, per la prima volta, non sono andati a votare. Il 46,6% di affluenza alle urne è un dato che, al di là di vincitori e vinti, deve far riflettere in maniera seria e profonda. Su un totale di 16.094 aventi diritto, solo 7.509 elettori hanno espresso la propria preferenza a favore di uno dell’altro candidato sindaco. Nel 2017 al ballottaggio aveva votato il 53,6% degli acquesi. Ad Alessandria si è andati a malapena oltre il 37%.
Numeri che sentenziano il sempre più crescente disinteresse dei cittadini verso la politica, e non soltanto quella che da Roma ci governa, ma quella che, inevitabilmente e storicamente, è molto più vicina noi. La politica alla quale siamo chiamati a partecipare, anche solo con una “croce”, per dare il nostro pur minimo contributo alle sorti della città (o cittadina) in cui abitiamo. Viene davvero da chiedersi, quindi, ha davvero senso poi pretendere qualcosa in cambio da chi ha il compito di amministrare e amministrarci? O forse sarebbe molto più dignitoso, almeno da parte di coloro che non rispondono “presente” al momento opportuno, reprimere ogni barlume di lamentela o rimostranza di cui si può rivendicare alcun diritto?