Imbrattati i negozi elettorali e le sedi di partito: indagini in corso
Scritte sulle vetrine: "Servi di un governo criminale". Già partite le prime denunce
L'uomo è stato individuato dai militari dell'Arma della città termale
ACQUI TERME – I Carabinieri hanno identificato l’autore degli imbrattamenti ai manifesti elettorali e alle sedi dei partiti avvenuti ad Acqui Terme nella notte del 19 maggio scorso.
Dapprima era stata presa di mira la sede della Lega, il cui ingresso era stato imbrattato con la scritta “Servi di un governo criminale”, ma, nel corso delle attività di sopralluogo, i Carabinieri del Nucleo Operativo hanno riscontrato altre scritte del medesimo tenore effettuate, verosimilmente dalla stessa mano, anche presso la sede del Partito Democratico e presso i point elettorali dei candidati sindaco Bruno Barosio (Pd), Franca Roso (Lega) e dell’attuale sindaco Lorenzo Lucchini.
Imbrattati i negozi elettorali e le sedi di partito: indagini in corso
Scritte sulle vetrine: "Servi di un governo criminale". Già partite le prime denunce
L’evento aveva creato apprensione in città, soprattutto tra i candidati, che temevano un possibile inasprimento dei toni della campagna elettorale. Le immediate indagini, esperite anche mediante l’analisi dei sistemi di video sorveglianza, hanno permesso di notare un soggetto che si aggirava nei pressi dei punti oggetto degli imbrattamenti proprio nei momenti in cui erano comparse le scritte. La scrupolosa attività dei Carabinieri ha permesso quindi di dare un nome al sospetto, un 71enne acquese, già vicino agli ambienti politici locali, e di identificarlo compiutamente.
I Carabinieri, su decreto della Procura della Repubblica di Alessandria, hanno perquisito l’abitazione del pensionato e rinvenuto numerose bombolette spray degli stessi colori utilizzati per provocare gli imbrattamenti, oltre agli indumenti indossati quella notte, che recavano elementi identificativi assolutamente inconfutabili. Inoltre, durante la perquisizione, sono stati rinvenuti oltre 50 piccoli manifesti, colorati a mano con la scritta “2% del PIL per armi: Criminali”, con cui lo stesso avrebbe verosimilmente tappezzato la città nel pieno della campagna elettorale, e manoscritti inneggianti alla contrarietà dell’attuale governo.
Il tutto è stato sottoposto a sequestro e il 71enne deferito in stato di libertà per il reato di danneggiamento e offesa al corpo politico.