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    Redazione  
    17 Maggio 2022
    ore
    17:15 Logo Newsguard
    Terme

    In Regione altro ‘round’ tra Pater e sindacati: “Non vuole dialogare”

    "La proprietà rifiuta anche la proposta avanzata dalla Regione". Nuovo incontro lunedì 23

    ACQUI TERME – L’ennesimo buco nell’acqua: questa mattina si è tenuto un nuovo incontro, questa volta in sede regionale, tra i segretari provinciali di FilCams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs, Alessandro Pater, proprietario di Terme di Acqui spa, e l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. Presenti anche i rappresentanti di Confindustria. Al centro della consultazione, come ormai noto, la procedura di licenziamento collettivo di 25 dipendenti degli stabilimenti termali acquesi avviata dalla proprietà lo scorso marzo. 

    “Pater non vuole più dialogare”

    «Abbiamo ribadito le proposte già esposte durante l’ultimo incontro – spiegano i segretari di FilCams, Fisascat e UilTucs – che permetterebbero all’azienda di non aver costi aggiuntivi rispetto ad una trasformazione dei contratti e che consentirebbero allo stesso tempo di traghettare il 2022 con un monitoraggio continuo dell’andamento generale aziendale. Abbiamo poi chiesto ancora una volta le motivazioni che di fatto stanno tenendo chiusa l’attività, e stanno impedendo la riapertura delle Terme , che era prevista per il 25 aprile scorso. Le nostre proposte non sono state minimamente accolte dall’Azienda, che non ha dato nessun segno di apertura e dialogo rispetto all’unica soluzione del licenziamento dei lavoratori».

    Sembra sempre più difficile, quindi, giungere a un accordo che non contempli il licenziamento con riassunzione con contratti a tempo determinato, come da volontà dello stesso Alessandro Pater, «che ha nuovamente ripetuto – aggiungono i sindacati – che è più conveniente “tenere chiuso che aprire”, di fatto rifiutando qualsiasi proposta anche quelle arrivate dalla Regione Piemonte sulla scia di quanto emerso nell’ultimo consiglio regionale tenutosi proprio nella città di Acqui Terme».

    I tre segretari provinciali stigmatizzano l’atteggiamento di Confindustria in fase di consultazione: «Siamo spiacenti di constatare come ancora una volta Confindustria non solo non abbia voluto approfondire le proposte da noi fatte ma che non abbia posto in essere il ruolo di mediazione che le parti sociali dovrebbero esercitare in tali situazioni di crisi.

    Lunedì un altro tentativo…

    L’incontro è stato riaggiornato a lunedì 23 per un ultimo tentativo di mediazione per la salvaguardia delle lavoratrici e lavoratori delle Terme e della tenuta economica e sociale di un intero territorio, «nonostante la totale indisponibilità al dialogo di Alessandro Pater». Nei prossimi giorni le tre sigle sindacali incontreranno i dipendenti delle terme per un aggiornamento sull’andamento della trattativa.

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