Rapetti: “Il mio un minestrone politico? Alla Roso rispondo così…”
L'ex sindaco: "Io non devo rispondere a nessuna segreteria di partito"
ACQUI TERME – In campagna elettorale, si sa, i botta e risposta sono praticamente all’ordine del giorno e ad Acqui Terme in queste settimane si sta tenendo fede alle tradizioni. Alle esternazioni diffuse ieri a mezzo stampa da Franca Roso, candidata sindaco di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, che ha definito la coalizione civica a sostegno dell’ex sindaco Danilo Rapetti un “minestrone politico” con l’obiettivo di raccogliere una manciata di voti in più, una sorta di “ammucchiata” per la corsa alla poltrona che manifesterebbe una “perdita d’identità” a cui può fare da contraltare solo “l’unico centrodestra acquese”, ovvero quello che sostiene, appunto, la candidatura dell’ex assessore al Bilancio della Giunta Bertero.
“Saranno gli acquesi a decidere”
A tali affermazioni, Danilo Rapetti replica con toni pacati ma decisi: «Posso dire alla Roso che lascio volentieri le sigle di partito a chi le rivendica. Il mio non vuole in alcun modo essere un “centrodestra-bis”, ma un progetto civico ben diverso, in cui nessuno deve rispondere ad alcuna segreteria».
Rapetti sottolinea una volta di più quella che è l’idea d’origine del suo nuovo progetto amministrativo con cui intende tornare alla guida della città: «Le diverse esperienze politiche dei candidati che mi appoggiano nella nostra coalizione vengono considerate come un valore aggiunto. Io, infatti, mi rivolgo a tutta la città, non in maniera esclusiva a coloro che possono avere un’appartenenza politica specifica». L’ex sindaco chiude la polemica lasciando il ruolo di ago della bilancia agli elettori: «A Franca Roso posso solo rispondere che saranno gli acquesi a decidere se dare più credito alle segreterie provinciali o a un progetto civico che vede nelle diverse esperienze politiche maturate un arricchimento, e non un difetto da denigrare».