‘Acqui Storia’: sarà il comitato scientifico a proporre i giurati
Aggiornato il regolamento: nel comitato anche le Università di Genova, Torino e dell'Upo
ACQUI TERME – Da tempo se ne discuteva. Erano in molti, infatti, ad auspicare un affrancamento del Premio Acqui Storia da quelle influenze politiche che, a onor del vero, negli ultimi anni in diverse occasioni si sono manifestate in maniera più o meno velata. Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale è stato finalmente approvato l’aggiornamento al regolamento del più importante riconoscimento italiano nell’ambito storiografico e divulgativo.
Il nuovo comitato scientifico
«La vetustà del regolamento imponeva un aggiornamento sia dal punto di vista tecnico che per tutti quegli aspetti utili a favorire e ampliare la popolarità del Premio», ha dichiarato l’assessore alla Cultura Cinzia Montelli. «Abbiamo definito e messo a punto ciò che in realtà via via nel tempo è stato realizzato ma mai ufficializzato. Abbiamo dato forma a un comitato scientifico ampliando un po’ il raggio d’azione e di competenze». D’ora in avanti sarà un comitato scientifico – in carica per tre anni – a proporre una rosa di potenziali giurati dai quali il comitato organizzatore andrà poi a selezionare i membri della giuria. Del nuovo comitato scientifico faranno parte un giornalista iscritto all’Ordine, un membro dell’Istituto Storico della Resistenza (di cui il Comune di Acqui è socio) e le Università di Genova, Torino e del Piemonte Orientale.
L’emendamento del consigliere De Lorenzi
Per quanto riguarda la scelta degli atenei, però, l’idea iniziale dell’assessore Montelli prendeva in considerazione un criterio «volto a “sprovincializzare” l’origine del Premio». Il testo proposto dall’assessore alla Cultura prevedeva, infatti, l’inserimento all’interno del comitato scientifico di tre Università italiane – Dipartimento di Studi Umanistici o Storici – con sedi nel capoluogo di regione che, a rotazione su base triennale, sarebbero state coinvolte a turno in ordine alfabetico. Un meccanismo effettivamente un po’ complicato che avrebbe sì coinvolto molti degli atenei più prestigiosi del Paese ma che, come ha sottolineato il consigliere Carlo De Lorenzi, avrebbe anche rischiato di tenere fuori per molti anni quelle che sono tre Università «con cui il nostro territorio ha un legame forzoso e che sono atenei altrettanto importanti, rischiando di mettersi anche in discussione. Tre Università che non possono essere fatte fuori dal Premio Acqui Storia». Dal consigliere De Lorenzi è stato presentato un emendamento proprio su questo punto, «emendamento che non vuole nient’altro che mettere un po’ di ordine in un sistema, così come presentato, non avrebbe potuto funzionare. Dobbiamo legare l’Acqui Storie tre prestigiose facoltà a noi vicine ma non per questo “locali”. A ogni modo- sostiene De Lorenzi – credo che l’aggiornamento al regolamento vada nella giusta direzione ma si sarebbe potuto elaborarlo ancora meglio».
Una proposta, quella di De Lorenzi, che ha trovato consenso anche da parte della maggioranza. «Dopo un’analisi svolta dai colleghi della maggioranza con l’assessore Montelli – ha dichiarato Elena Trentini – si è pensato di accogliere l’emendamento del consigliere De Lorenzi e inserire le tre Università nel testo anche per venire incontro a oggettive difficoltà dell’ufficio e dei funzionari nel cercare di lavorare su altre ipotesi che comunque avevano una loro logica». Nel regolamento, quindi, sono state inserite le tre Università di Genova, Torino e del Piemonte Orientale fra quelle che andranno a comporre il comitato scientifico attraverso il quale saranno designati i nomi dei componenti della giuria.