La Servato si è dimessa: il posto rimarrà vacante
Niente surroga per esaurimento dei nominativi. De Lorenzi: "Serviva maggiore sensibilità istituzionale"
ACQUI TERME – Durante il Consiglio comunale dello scorso 28 marzo tra i punti all’ordine del giorno era stata inserita anche la contestazione di incompatibilità alla carica che vedeva come destinataria la consigliera di maggioranza Sonia Servato per un debito liquido maturato nei confronti del Comune, notificato a fine 2019. Una situazione definita d’imbarazzo dalla stessa Giunta Lucchini, che a quanto spiegato dalla presidente del Consiglio Comunale Elena Trentini, sarebbe venuta a conoscenza del fatto solo il 4 marzo scorso, a seguito di una verifica sui requisiti di compatibilità avviata per tutti i consiglieri dal segretario comunale Comaschi Nella successiva seduta consiliare, convocata nella serata di ieri, sono state comunicate le dimissioni della Servato.
«La consigliera Sonia Servato – ha spiegato la Trentini – ha presentato le dimissioni all’Ufficio protocollo, decade perciò la procedura di incompatibilità». Con le ‘Comunali’ alle porte, fino all’elezione del nuovo Consiglio il posto vacante non sarà occupato da nessuno, «per esaurimento dei nominativi in lista». Sonia Servato ha motivato le proprie dimissioni con ragioni di natura personale, «ma ha anche preso atto di una difficoltà oggettiva nel poter rimuovere la causa di incompatibilità».
L’ex sindaco Enrico Bertero e il consigliere del Pd Carlo De Lorenzi hanno posto l’accento su tempi e modi: «Sarebbe davvero interessante capire da dove siano scaturiti questi due anni di ritardo», ha osservato Bertero. «Come parte amministrativa non abbiamo la facoltà di effettuare ispezioni negli uffici per conoscere le posizioni di compatibilità di tutti i consiglieri», ha ribattuto Elena Trentini, «siamo venuti a conoscenza della situazione solo dopo la verifica avviata dal segretario comunale».
De Lorenzi sottolinea come da parte della stessa consigliera Servato sarebbe dovuta emergere una maggiore sensibilità istituzionale: «Ritengo solo che ci vorrebbe più rispetto per tutti noi consiglieri. Forse c’è stata un po’ di leggerezza. Se pensiamo che come minimo è dal 2019 che la Servato sapeva di questa incompatibilità, forse anche nei confronti dei colleghi occorreva un po’ più di considerazione»