Terme Militari e ‘Carlo Alberto’: il piano del Comune contro il monopolio
Il progetto 'Terme 2' per il rilancio del comparto
ACQUI TERME – Per affrontare la crisi del comparto termale servono anche soluzioni che non dipendano esclusivamente dalla volontà di Alessandro Pater. Il Comune di Acqui ha perciò deciso di intraprendere «un percorso parallelo» attraverso il (potenziale) rilancio delle Terme Militari, acquisite a fine 2017 dal Demanio, e dello stabilimento Carlo Alberto, proprietà dell’agenzia dello Stato.
“Occorre rivedere le concessioni minerarie”
«Abbiamo deciso di muoverci in questa direzione – afferma il sindaco Lorenzo Lucchini – perché per il rilancio del comparto termale fino a oggi ogni aspettativa da parte della proprietà è stata disattesa. Negli ultimi tempi sono emerse diverse manifestazioni d’interesse sia per le Terme Militari che per il ‘Carlo Alberto’. Per poter procedere in questa direzione, però, occorre rivedere le condizioni che riguardano le concessioni minerarie. Ne abbiamo parlato al presidente Cirio, e ci ha assicurato che verrà aperto un tavolo di lavoro».
In questo momento ad Acqui Terme le concessioni sulle risorse del sottosuolo sono regolate secondo due diverse modalità: una relativa all’utilizzo delle acque che alimentano la Bollente, lo stabilimento Lago delle Sorgenti e la fonte dell’Acqua Marcia, e una seconda ‘maxi concessione’ che riguarda le risorse minerarie e da cui dipende tutta la ricerca delle fonti termali. «Una concessione, quella mineraria, al momento monopolio privato e che per estensione non ha eguali in Piemonte, considerato che comprende i territori comunali di Acqui, Terzo e Visone», sottolinea il vice sindaco Paolo Mighetti. «Le Terme Militari godono dei diritti di utilizzo delle acque. È nostra volontà, quindi, ottenere le autorizzazioni all’uso di tale risorsa. Nonostante l’opposizione di Alessandro Pater, a tal fine è stato incaricato un professionista per la redazione del piano tecnico-economico».
“Attendiamo parere della Soprintendenza”
La cessione dello stabilimento Carlo Alberto da parte del Demanio, però, è vincolata alla presentazione di un progetto di valorizzazione culturale della struttura. «Per questo motivo – sottolinea Mighetti – abbiamo pensato al ‘Carlo Alberto come a un vero e proprio Archeo Hotel, ovvero un luogo che non abbia solo fini ricettivi ma anche di valorizzazione del patrimonio culturale».
«Nei magazzini del Museo Archeologico – aggiunge Lucchini – abbiamo decine di reperti che meritano di avere nuovi spazi espositivi: l’archeo hotel potrà offrire questo tipo di visibilità. La struttura potrà inoltre ospitare le tante e interessanti opere realizzate dagli studenti dell’Istituto artistico ‘Parodi’. Abbiamo deciso di chiamare ‘Terme 2’ questo progetto su suggerimento di un imprenditore locale. Pensiamo che possa essere di buon auspicio».
Le Terme Militari, quindi, per il benessere termale, lo stabilimento Carlo Alberto come luogo di soggiorno, cultura e ricettività di alto livello. «Essendo le due strutture attigue potranno essere messe in comunicazione tramite un percorso sopraelevato. Pensiamo a una complesso ricettivo con un potenziale da 4/5 stelle». Il progetto per la valorizzazione del Carlo Alberto dovrà essere valutato dalla Soprintendenza, «e crediamo che entro un mese riceveremo la risposta definitiva».