La 40esima edizione del Bergamo Film Meeting
Si è ufficialmente avviata - lo scorso 26 marzo - la 40esima edizione del Bergamo Film Meeting, festival internazionale in…
È “Sentinelle Sud” (South Sentinel, 2021) del francese Mathieu Gérault il film vincitore della Mostra Concorso della 40a edizione di Bergamo Film Meeting, che si è svolta dal 26 marzo al 3 aprile scorso. Al film, che è stato votato dal pubblico, è andato il Premio Bergamo Film Meeting del valore di 5.000 euro.
All’indomani di un’imboscata in Afghanistan che ha decimato la sua unità, il soldato Christian Lafayette ritorna in Francia. Mentre cerca di riprendere una vita normale, sembra scegliere il circolo vizioso della violenza e della criminalità. Il primo lungometraggio di Mathieu Gérault, noir con echi di un dramma sociale, affronta in maniera incisiva e diretta il tema delle ferite, anche e soprattutto interiori, che la terribile esperienza di un conflitto porta con sé.
Il secondo premio del BFM è stato attribuito a “Nö” di Dietrich Brüggemann (Germania, 2021), un film in tredici episodi sull’amore: la storia dei trentenni Dina e Michael, un medico e un’attrice. Si tratta di una coppia felice, sino al momento in cui Michael pensa di interrompere la relazione: a questa drastica scelta Dina risponde: «Nope» («Nö»).
La 40esima edizione del Bergamo Film Meeting
Si è ufficialmente avviata - lo scorso 26 marzo - la 40esima edizione del Bergamo Film Meeting, festival internazionale in…
Il terzo premio del BFM ha laureato “Il radioamatore” (El Radioaficionado-The Radio Amateur, Spagna, 2021) di Iker Elorrieta, che racconta la storia di Nikolas, un trentenne affetto da autismo che dopo la morte della madre decide di tornare nella sua città natale. La sua missione è raggiungere il mare aperto in due giorni, ma non sarà facile. Ane – la sua unica amica d’infanzia – cercherà di aiutarlo nell’impresa.
La giuria internazionale, presieduta dal regista tedesco Volker Schlöndorff e composta anche da Frédéric Boyer (direttore Les Arcs Film Festival, Tribeca Film Festival e del RIFF di Reykjavík) e Nicoletta Romeo (condirettore Trieste Film Festival e produttrice cinematografica) ha assegnato il Premio per la Migliore Regia del valore di 2.000 euro a “Luna blu” (Crai-Nou-Blue Moon, 2021), lungometraggio d’esordio della rumena Alina Grigore, «per la sua umanità cechoviana, in un mondo di confusione globalizzata: un lavoro maturo di scrittura e di mise en scène».
La storia è quella di Irina, che vive in un villaggio di montagna in Romania ma sogna di frequentare l’università di Bucarest. La giovane lotta per studiare e per sfuggire alla violenza della sua famiglia allargata e disfunzionale. Sfruttando la sua intelligenza e il suo istinto, condurrà i suoi aggressori in un sottile gioco psicologico.
Il voto del pubblico ha conferito il Premio Miglior Documentario CGIL Bergamo di 2.000 euro per la sezione Visti da Vicino al documentario “Calendar Girls” di Maria Loohufvud e Love Martinsen (Svezia, 2021); Calendar Girls è una squadra di ballo di sole donne over 60 che si esibisce in oltre 100 eventi pubblici e privati ogni anno in Florida, determinate a dimostrare che l’età è solo un numero.
Il Premio della Giuria CGIL – La Sortie de l’Usine, attribuito dai delegati sindacali di CGIL Bergamo al documentario che meglio affronta i temi legati al mondo del lavoro e del sociale (1.000 euro), è spettato al danese “Non è ancora finita” (Det er ikke slut endnu / It Is Not Over Yet, 2021) di Louise Detlefsen.
Dagmarsminde è una piccola casa di cura per pazienti con grave demenza. In alternativa alla sterilità e all’indifferenza che spesso derivano dall’assistenza agli anziani a lungo termine, il loro metodo di trattamento si basa su abbracci, conversazioni, risate e comunità.
La giuria ha motivato così la sua scelta: «In una società dove quando smetti di essere produttivo, smetti di essere umano, le infermiere di Dagmarsminde ci mostrano come il rispetto per la persona e la sua autodeterminazione sia un valore fondamentale e talvolta dimenticato. La perdita dell’autonomia rappresenta un momento traumatico nella vita di tutti noi. L’approccio alla cura che ci viene mostrato in “Det er ikke slutendnu”-It Is Not Over Yet è olistico, delicato, intelligente e informato. Candidamente girato, il film è una finestra su un mondo di valori che dovremmo fare nostri».
La stessa giuria ha assegnato due menzioni speciali: la prima a “Uccelli di confine” (Pasienio PaukšÄiai-Before they Meet; Belgio, Lituania, Croazia, Norvegia 2021) di Vytautas Puidokas e la seconda a “Un diario di viaggio in marmo” (Shi Shi Shi-A Marble Travelogue, Paesi Bassi, Cina, Francia, Grecia, 2021) di Sean Wang.
“Uccelli di confine” è – secondo la giuria – «un film di grande impatto nel raccontare il dualismo tra la libertà della natura e l’oppressione dei confini. Un tema attuale che fa riflettere sulle tante ostilità presenti nel mondo e sull’inasprimento dei conflitti. Anche se la natura ci insegna il contrario, troppo spesso si alzano muri e barricate che sono macigni sulle spalle di popoli, culture e sapere scientifico».
La pellicola racconta di una stazione di ornitologia che circonda ogni lato della frontiera tra la Lituania e l’enclave russo Kaliningrad e fa ricerche sulla migrazione di milioni di uccelli che attraversano la regione. Le due stazioni fanno un primo tentativo di attraversare la frontiera per un progetto di ricerca comune.
“Un diario di viaggio in marmo” è, invece, – come sottolinea la motivazione della giuria – un «documentario che esplora la globalizzazione attraverso il viaggio epico del marmo greco estratto dalle cave nel Peloponneso e spedito in Cina, il più grande mercato di pietra del mondo. Nei suoi vari segmenti, il film narra una storia impietosa sul mondo di oggi fatto di regole di mercato spietate, consumismo sfrenato, non sostenibilità dei processi produttivi. Se normalmente non ci fermiamo a pensare a quale sia il prezzo reale delle cose che consumiamo, “Shi Shi Shi” ci costringe a riflettere sull’irrazionalità dei processi produttivi globali». Il documentario mostra come pezzi di marmo bianco estratti in Grecia vengano spediti in Cina, lavorati e poi rispediti in Occidente. Lungo questo percorso del marmo, incontriamo diverse persone che hanno un ruolo in questa filiera del consumo.
Bergamo Film Meeting ha dato il via alla sua 40a edizione con il Cin’Acusmonium, proiezione acusmatica della copia in 35mm restaurata di “Stalker” (1979) di Andrej Tarkovskij, a cura dell’associazione Audior.
BFM ha inoltre proposto 2 sezioni competitive – la Mostra Concorso riservata ai lungometraggi di finzione e Visti da Vicino dedicata al documentario -; la ricognizione nel cinema europeo contemporaneo attraverso la sezione Europe, Now!, con le personali di Danis Tanović (Bosnia Erzegovina) e Patrice Toye (Belgio), che è stata arricchita da una selezione dei film di diploma delle scuole di cinema europee che aderiscono al CILECT, e dalle due giornate professionali Europe, Now! Film Industry Meetings; la retrospettiva che ha omaggiato il cineasta Costa-Gavras; la presenza del regista tedesco Volker Schlöndorff; 1983 – L’anno del contatto, un percorso cinematografico che ha ripercorso i 40 anni di BFM; il cinema d’animazione con la personale completa della coppia di registi Priit e Olga Pärn; la sezione KINO CLUB, dedicata ai giovani spettatori di ogni età, con una sonorizzazione dal vivo a cura dei ragazzi del conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo, le collaborazioni con Monstra – Lisbona Animation Film Festival e le piattaforme European Film Factory e Cineteca di Milano; la sezione Incontri: Cinema e Arte Contemporanea che ha visto protagonista Ugo Nespolo, realizzata in collaborazione con l’Associazione The Blank; insieme ad anteprime, proiezioni speciali e il DAILY STRIP, l’appuntamento con alcuni tra i migliori illustratori del panorama italiano del fumetto.
La 41a edizione di Bergamo Film Meeting si terrà dall’11 al 19 marzo 2023.