Lucchini: “Cure post Covid? Pater pensa al mutuo da estinguere…”
Il sindaco: "In 6 anni nemmeno l'ombra di un investimento..."
ACQUI TERME – A chiusura dell’ultimo Consiglio Comunale convocato nella serata di ieri il sindaco Lorenzo Lucchini ha parlato dell’incontro organizzato “in call” venerdì pomeriggio a cui hanno partecipato il Prefetto Francesco Zito, gli assessori regionali Tronzano, Icardi, Protopapa e Poggio e la proprietà delle Terme. «Nella volontà del Prefetto c’era la necessità di affrontare gli aspetti che in prospettiva dovranno coinvolgere la città e la proprietà per cercare un piano di rilancio delle Terme», ha sottolineato il sindaco.
“Contratti: qual è la differenza?”
La riunione con la Prefettura si è aperta con la proposta dell’assessore Icardi in merito alla possibilità di valutare iniziative di riabilitazione polmonare post-Covid. Proposta che, però, non ha riscosso particolare entusiasmo in Alessandro Pater, «anzi – ha spiegato Lucchini – a seguito del punto esposto dall’assessore Icardi da parte della proprietà è saltato fuori un nuovo elemento: dopo sei anni dall’acquisizione del 2016 il signor Pater si è accorto di avere un mutuo che pesa sulle casse della sua società ancora per 4,5 milioni. Per me è stato difficile non intervenire. Ho detto al signor Pater che ognuno ha il diritto di accorgersi di non essere un buon imprenditore, ma da parte sua riteniamo sia doveroso farci capire quale sia la differenza economica che c’è tra licenziare delle persone con contratti a tempo indeterminato e mantenerle invece con contratti a tempo determinato. Non credo che questo comporti una differenza economica tale da cambiare l’assetto di una società, soprattutto dal momento che questo andrà a determinare problemi a cascata sul sistema economico di un’intera città».
“Mai investito un euro”
Secondo Lucchini, nell’immediato occorre «puntare alla riapertura della Spa, che rappresenta una di quelle risorse in grado di garantire lavoro nei mesi invernali. Pater ha interrotto l’ultima attività in essere fin troppo facilmente. Ora mi chiedo quale sia il motivo per cui debba essere fatta causa a chi reclama il diritto di una subconcessione. In questi anni nonostante tutto abbiamo sempre cercato di dialogare con il gruppo di maggioranza per la promozione delle nostre terme. Siamo stati anche in Confindustria per esporre la volontà di pianificazione di questa amministrazione, pianificazione a suo tempo apprezzata sia da Confindustria che dalla stessa dirigenza. Purtroppo – ha continuato il Sindaco – la cosa che è emersa anche durante l’ultimo incontro è l’assoluta assenza di investimenti, al di là di qualche spesa manutentiva non si è speso un euro in investimenti. Ora siamo arrivati al punto che la proprietà è riuscita a mettere a repentaglio anche l’ultimo gruppo di lavoratori».