Malore in Procura: Alberto Bussalino salvato dal maggiore Fabian
Giovedì l'arresto cardiaco del finanziere: ora è in ospedale, e sta meglio
ALESSANDRIA – È stato un insieme di fattori a salvare la vita ad Alberto Bussalino, in forza alla Guardia di Finanza e assistente in Procura ad Alessandria, colpito da un malore improvviso mentre si trovava alla sua scrivania al primo piano del Tribunale.
Ma di certo, il primo di quei fattori è stato il coraggio del maggiore Gabriele Fabian, comandante della Compagnia Carabinieri di Acqui Terme, perché è stato proprio lui a praticare il massaggio cardiaco (col defibrillatore) ad Alberto. E a salvargli la vita.
Tempestività e prontezza hanno permesso al cuore di Alberto di ripartire.
Un salvataggio a cui hanno assistito un centinaio di persone, accorse in lacrime una volta capito quello che stava accadendo. Sul posto c’era anche il maresciallo della Finanza Alberto Rubba, collega di Bussalino.
“Avevo preso un appuntamento dal dottor Tiziano Masini (il procuratore aggiunto) da tempo – racconta il maggiore Fabian – e sono convinto di non essere stato lì per caso. Sono stati momenti intensi, durante i quali io stesso ho avuto una specie di black-out, ancora oggi lo rivivo come un sogno”.
Il giorno in cui i destini di Gabriele Fabian e Alberto Bussalino si sono incrociati è giovedì (24 marzo), erano circa le 13.
“Quando sono arrivato davanti allo studio del dottor Masini – continua Fabian – ho visto che c’era tensione, trambusto. Mi hanno detto che Alberto si era sentito male, aveva la testa riversa sulla scrivania. Avevano chiamato l’ambulanza.
Ma la situazione stava precipitando, non era un semplice malore provocato da pressione alta. Dopo poco ho capito, e ho chiesto di portare il defibrillatore. Non l’avevo mai usato, se non durante il corso su un manichino. Ma dovevo intervenire, non c’era più tempo. Era in arresto cardiaco. Con me c’era il luogotenente Botto, che conosce Alberto da anni.
Mi sono fatto coraggio e ho liberato dai vestiti il torace di Alberto, e ho posizionato le placche. I secondi passavano.
Ho eseguito i passaggi. Poi il momento importante. Prima di dare la scarica ho fatto allontanare tutti. Pochi attimi dopo ha dato un colpo di tosse. Prima non c’erano segni. Mi sono fermato e ho aspettato. Ho proceduto con altri sessanta massagi cardiaci, mi sono fermato di nuovo e a quel punto la scarica era sconsigliata.
Così ho fatto aprire la porta, e ho provato a tenerlo vigile. Il respiro e il battito erano ripartiti.
Intanto è arrivato il 118, la dottoressa lo ha attaccato al monitor, il tracciato era abbastanza regolare. Lo hanno intubato e portato in ospedale”.
Ieri, venerdì, Alberto si era già ripreso è ricoverato in ospedale. Il malore sarebbe stato causato da un infarto.
”Non mi rendo ancora conto – continua Fabian – sono contento , anche se mi sembra un sogno. È stata un mezzo miracolo. Ciò che non scorderò mai è l’aver visto cosi tante persone nel corridoio in lacrime per alberto. Ero spossato, ma felice per aver dato un po’ di sollievo a chi era disperato in quel momento, e perché quel cuore ha ripreso a battere”.
Coraggio e prontezza. E forse un aiuto in più. Forza Alberto, anche dalla nostra redazione.