Il rifugio deve chiudere: gli “invisibili” di Sara via da Lussito
"Ora i cani sono a casa mia e stanno bene, ma si poteva fare di più..."
ACQUI TERME – «In questi giorni stiamo smontando tutto. Ci ho provato fino alla fine, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare»: c’è molta amarezza nelle parole di Sara Chiriotti, la ristoratrice acquese (la sua famiglia è proprietaria del ristorante “I Caffi”) che nel 2019 in frazione Lussito ha dato vita al ‘Rifugio degli invisibili’, luogo di accoglienza per cani anziani o disabili.
L’ordinanza di sgombero
All’interno della struttura, ovviamente, Sara ha dovuto allestire diverse casette in legno per dare riparo agli amici a quattro zampe accolti nel rifugio. In base alle normative, però, l’area in questione risulta “in fascia di rispetto cimiteriale” e quindi “inedificabile”. Per tali ragioni l’Ufficio Urbanistica del Comune lo scorso gennaio ha disposto lo sgombero della struttura perché, a quanto si legge nel verbale, “negli archivi comunali non sono stati rinvenuti né pratiche edilizie, né titoli abitativi relativi ai manufatti presenti nell’area” (ovvero le casette in legno per i cani, ndr), «e questo è vero – ammette Sara Chiriotti – ma anche secondo il mio avvocato, considerato che quello che svolgo è a tutti gli effetti un servizio alla comunità (l’associazione ‘Rifugio degli invisibili’ collabora con il progetto ‘ArteMente’, per l’educazione e la riabilitazione di bambini e ragazzi autistici, ndr) e che per rendere la cosa più trasparente possibile ho anche fondato un’associazione Odv, il Comune avrebbe potuto in qualche modo venirmi incontro per aiutarmi e non costringermi a smantellare tutto».
In effetti, lo scorso ottobre Comune e Asl avevano concesso una proroga di 8 mesi per dare il tempo a Sara di trovare un posto alternativo in cui trasferire i dieci cani – in base alle disposizione dell’Asl il numero massimo consentito – ospitati a Lussito, «ma dopo qualche settimana l’Ufficio Urbanistica ha effettuato un sopralluogo a seguito del quale a gennaio mi è stata notificata l’ordinanza di sgombero entro 60 giorni». Un vero peccato, anche perché nei giorni scorsi Sara Chiriotti si era detta disponibile a ospitare in caso di necessità i cani in arrivo dall’Ucraina, «ma purtroppo non c’è stato nulla da fare, gli uffici comunali non sentono ragioni: il rifugio in quel posto non può rimanere».
“I cani ora sono a casa mia”
E dei cani, quindi, cosa ne è stato? «Sono tutti a casa mia. Da un certo punto di vista per loro non è andata male, perché ora sono ancora più felici. Sono rimasti tutti insieme, proprio come prima». Al momento Sara ha accantonato l’idea di trovare un nuovo luogo in cui riallestire il suo rifugio degli invisibili, «anche perché sto cercando una nuova abitazione. Una volta trovata – conclude – ho deciso che ospiterò i cani direttamente a casa mia. Non ho alcuna intenzione di rinunciare a quella che considero una vera missione, ovvero dare una seconda possibilità ai cani più sfortunati, per garantire loro le cure e l’affetto che meritano».