Centro Ottolenghi: un project financing per la sua riqualificazione
In previsione la realizzazione di una palestra che potrà essere utilizzata dalle società sportive locali
ACQUI TERME – Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale è stato approvato il project financing per la riqualificazione e l’affidamento in gestione venticinquennale del centro sportivo Ottolenghi.
“Deciso di proseguire in autonomia”
Un discorso, quello relativo al recupero dell’area di via Trieste, intavolato già un paio di anni prima della pandemia. «Inizialmente si era entrati nell’ottica di prendere in considerazione la manifestazione di interesse giunta da un soggetto privato. Interesse che, però, non si è più concretizzato» ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici, Giacomo Sasso. Il soggetto privato in questione faceva capo al gruppo Erodio, oggi proprietario della locale società calcistica.
Tramontato ogni cenno di trattativa, l’amministrazione comunale ha quindi deciso di proseguire in autonomia: «Il mantenimento della struttura è per noi fondamentale. Abbiamo quindi deciso di procedere con un project financing di iniziativa pubblica per avere la possibilità di attuare una progettazione più affine alle intenzioni dell’amministrazione».
Non solo la palestra…
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova palestra all’interno del complesso dello stadio «al fine di potenziare il servizio delle discipline sportive, al momento circoscritto alla sola attività calcistica. Oltre alla costruzione della nuova palestra – ha continuato l’assessore Sasso – è previsto anche il restauro all’immobile che dà accesso alla struttura e la ristrutturazione degli spogliatoi, delle platee e dei manti erbosi». La palestra, il cui costo di realizzazione è di circa 1 milione e 400mila euro, verrà realizzata con i fondi pubblici ottenuti attraverso il bando di ‘Rigenerazione urbana’.
Per il Comune non ci saranno costi, se non quello relativo alla realizzazione della palestra (coperto dal bando ministeriale). Tutti i costi di gestione, di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno in capo al gestore, «il quale – ha spiegato Sasso – avrà come attività principali le gestione dei campi sportivi, la possibile gestione della palestra e la creazione di una struttura con impronta turistico-ricettiva che potrebbe trasformarsi in una potenziale fonte di reddito utile alla manutenzione di tutto l’impianto». È previsto un canone minimo annuo che il gestore dovrà corrispondere al Comune, «inizialmente di 10mila euro, che diventerebbero poi 20mila quando la palestra sarà ultimata e in funzione. Urbanisticamente per noi è un progetto molto rilevante perché, insieme ad altri interventi previsti in zona, potrebbe dare una spinta importante alla riqualificazione dell’area di via Trieste».
“Ad Acqui c’è bisogno di spazi così”
“Da anni ad Acqui c’è la necessità di spazi da assegnare alle tante associazioni sportive bisognose di spazi per sport indoor. A due anni dal Covid – ha sottolineato il sindaco Lucchini – ci auguriamo che questo progetto possa essere ancora più utile per dare ai giovani la possibilità di frequentare gli spazi sportivi e tornare a socializzare. L’apertura di Mombarone è importante, ma servono altri spazi. La squadra maschile di volley, inoltre, il prossimo anno potrebbe accedere al campionato di Serie A3, e il campo di Mombarone non è omologabile perché ha la volta inferiore agli 8 metri. La nuova palestra avrà il soffitto a 9 metri e mezzo, quindi potrebbe evitare alla squadra l’eventualità di andare in altri centri”