Terme, anche il PD dice la sua: “Si revochino le concessioni”
"Saremo al fianco dei lavoratori in questa lotta che è anche di tutti i cittadini"
ACQUI TERME – La questione Terme è sulla bocca di tutti in città. Anche il circolo ‘Raffaele Salvatore’ del Partito Democratico prende posizione: «Il resoconto dei sindacati sull’esito dell’incontro con la dirigenza della Terme di Acqui S.p.A. delinea una volontà della proprietà di arrivare ad una chiusura del Grand Hotel Terme – stigmatizzano dalla Galleria Volta – Già è stata chiusa la piscina monumentale, la SPA Lago delle Sorgenti, l’Hotel Regina con annessa SPA e stabilimento cure e non vi sono stati investimenti. In tutta Italia le terme sono aperte, un esempio la SPA di Pre Saint Didier».
“Chiesta la convocazione della commissione”
Una riflessione, in verità, già nota. «La Società Terme di Acqui S.p.A., sebbene di proprietà privata, gestisce un bene pubblico, le acque termali, e svolge un servizio pubblico, le cure termali e quindi ha responsabilità relativamente a funzioni pubbliche – evidenziano – Da tempo il Partito Democratico ha sollevato il problema delle concessioni, ma nulla è stato fatto da parte della Regione Piemonte che ha la competenza in materia. Il Consigliere Domenico Ravetti ha chiesto di convocare la competente commissione del Consiglio Regionale per affrontare il tema concessioni, da mesi aspetta la convocazione. In questa grave situazione il Comune di Acqui ha avviato la procedura per la cessione della quota azionaria detenuta: errore gravissimo».
In conclusione un pensiero alla parte contrattualmente più debole dell’azienda: «Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori che rischiano il licenziamento e saremo al loro fianco in questa lotta che è anche di tutti i cittadini di Acqui Terme – concludono ed intimano – Ora si proceda alla revoca delle concessioni».