Al Centro di Ascolto ora anche uno Sportello Digitale
Lovisolo: "Lavoro? Tante richieste per assistenza anziani"
ACQUI TERME – Uno sportello che fornirà il supporto necessario per districarsi tra quel genere di documenti, pratiche e servizi per cui è richiesta una certa dimestichezza con il mezzo tecnologico. Grazie al contributo economico ottenuto con un bando indetto da Fondazione SociAl, il Centro di Ascolto di Acqui Terme attiverà a breve il nuovo ‘Sportello digitale’. Un progetto che nasce sulla scia dell’esperienza accumulata con i colloqui effettuati dallo Sportello Lavoro, di cui Maria Grazia Lovisolo è referente. “Nel corso dei colloqui – spiega – tra alcune categorie di utenti, quali stranieri in fase di alfabetizzazione linguistica o anziani, emerge un evidente gap tecnologico che spesso non dà a queste persone la possibilità di accedere a determinati servizi”.
Lo Sportello Digitale sarà attivato a breve in via Cassino, “due giorni a settimana, un mattino e un pomeriggio. Chiederemo un supporto alla Protezione Civile per avere a disposizione almeno un volontario. Forniremo gratuitamente l’assistenza necessaria per attività di vario genere, come la compilazione di curriculum, l’attivazione dello Spid, iscrizioni o prenotazioni ai servizi online“. Il contributo ottenuto dal Centro di Ascolto è di 5mila euro, “con il quale acquisteremo due computer in dotazione al nuovo Sportello digitale”.
“Tante richieste per il family care”
Affiliato ad Anpal Servizi, lo Sportello del Lavoro è impegnato nella mediazione tra domanda e offerta. “Solo nel 2021 – sottolinea Maria Grazia Lovisolo – abbiamo registrato più di 170 accessi da parte di famiglie o titolari di imprese. È cresciuta in maniera esponenziale la richiesta dei profili professionali del settore “family care”, in particolare badanti e Oss. Negli ultimi due anni, infatti, è aumentato il numero di anziani tornati a casa dalle strutture assistenziali che hanno necessità di essere accuditi quotidianamente. Ci sono giunte parecchie richieste anche nel settore della ristorazione e dell’edilizia“. I giovani, però, non sempre si dimostrano propensi ad accettare determinati impieghi. “Sembra un luogo comune, ma chi percepisce il reddito di cittadinanza a volte preferisce declinare le offerte. C’è anche da dire che, essendo un ente di volontariato, nel nostro caso è più facile ricevere dei “no”, ma per i Centri per l’impiego la situazione è un po’ diversa”.