Robiola di Roccaverano: un anno di crescita e soddisfazioni
Il bilancio di Fabrizio Garbarino, presidente del Consorzio dei Produttori
ACQUI TERME – È un’eccellenza che unisce due territori, Langa astigiana e Acquese, riconosciuta come uno dei prodotti più rappresentativi di tutto il Monferrato. La Robiola di Roccaverano è il tipico prodotto “local”, di quelli che faticano ad avere mercato al di fuori della propria zona di produzione ma che, una volta scoperti, collezionano estimatori in ogni parte del mondo, “anche in Argentina e Stati Uniti, soprattutto nei ristoranti di alta gamma”, sottolinea Fabrizio Garbarino, presidente del Consorzio dei Produttori della Robiola di Roccaverano DOP.
L’area d’origine del rinomato caprino interessa 10 comuni dell’Astigiano e 9 comuni della provincia di Alessandria (Cartosio, Castelletto d’Erro, Denice, Malvicino, Merana, Montechiaro d’Acqui, Pareto, Ponti, Spigno). Il Consorzio comprende 15 soci produttori, “13 dei quali con gregge proprio”.
Mercato: segno “più”
“Dopo l’annus horribilis del 2020 – spiega il presidente Garbarino – possiamo dire che il 2021 è stato abbastanza positivo, compatibilmente con un mercato ancora segnato da tante difficoltà. I dati a nostra disposizione, raccolti lo scorso ottobre, ci dicono che la produzione è cresciuta grossomodo del 5%, per un totale di circa 520 mila forme prodotte“. L’anno appena trascorso, tra l’altro, si è chiuso con due importanti riconoscimenti per la filiera: a novembre la robiola dell’Azienda Agricola Adorno di Ponti si è aggiudicata il premio di formaggio fresco più buono d’Italia all’Italian Cheese Awards e poche settimane fa l’Onaf (Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio) ha designato Roccaverano “Città del Formaggio 2022”, “una notizia che ci rende orgogliosi. Ci auguriamo che questo titolo possa contribuire a generare nuovi sbocchi sul mercato e a favorire il turismo nei territori della robiola”.
Largo ai giovani…
Il Consorzio, però, guarda anche al futuro. L’auspicio è che alle aziende già in “scuderia” se ne aggiungano di nuove. “Nella filiera c’è ancora molto spazio, soprattutto per i più giovani. Certamente – afferma Garbarino – parliamo di un’attività totalizzante, che richiede grande passione e una volontà ferrea. Il nostro Consorzio, però, accompagna e affianca sotto diversi aspetti le aziende che vogliono intraprendere questo percorso. Ciò che chiediamo in cambio è solo correttezza. Il nostro disciplinare, infatti, è molto rigido, perché la nostra robiola è un prodotto particolarmente imitato e imitabile”.