Provincia: “Positivi in costante calo: merito dei guariti”
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Dopo tanti aggiornamenti negativi, questa volta possiamo dare conto di qualche buona notizia. Progressi ancora timidi, da confermare nei prossimi giorni, ma che indicano come forse la tendenza stia cambiando.
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, spiega che «gli aspetti migliori riguardano proprio la nostra provincia, dove i positivi – pur aumentando nel conteggio settimanale – sono in costante calo da tre giorni consecutivi. I contagi, per quanto il ritmo di crescita stia rallentando, sono ancora alti, ma il numero dei guariti è superiore e il ‘saldo’ diventa buono. In Piemonte si confermano parametri da zona arancione, ma la pressione ospedaliera sembra allentarsi leggermente: in attesa di ulteriori evidenze, possiamo dire che il ‘rosso’ adesso diventa più lontano.
In molti sostengono che a livello nazionale, ma anche regionale, potremmo avere superato il picco. «È prematuro sostenerlo – risponde Bianchi – ma le sensazioni sono buone e sicuramente la Lombardia lo testimonia in maniera eloquente, con una variazione percentuale che evidenzia un calo di tre punti. In materia di incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, infatti, i nostri ‘vicini di casa’ guidano sempre la graduatoria, ma con un numero in diminuzione, 2487. Al secondo posto troviamo il Piemonte, 2226 e variazione percentuale del 23% contro il 74% di martedì, mentre l’Italia completa il podio a quota 1966. Alessandria, invece, chiude a 1793, con un incremento ‘solo’ del 4% contro il 34% dell’aggiornamento precedente».
Per quanto concerne i numeri assoluti, il Piemonte passa da 77646 a 95178 contagi settimanali, 17532 in più, 13597 al giorno di media. «Il traino è rappresentato sempre da Torino, che anzi aumenta il proprio contributo portandolo al 50%, mentre Cuneo è stabile al 14%. E Novara supera Alessandria in terza posizione».
Gli asintomatici, dal 73 al 74%, tornano a sfiorare il massimo del 75% registrato martedì, mentre gli extraprotocollo restano stabili al 5% e il tasso di positività cala leggermente: avevamo toccato addirittura il 18%, ora siamo al 16,5% e la speranza è che questo dato possa migliorare ulteriormente nei prossimi giorni. Capitolo pressione ospedaliera: le terapie intensive salgono di dieci unità, da 136 a 146, mentre è più consistente l’incremento degli ospedalizzati, che erano 1513 e che diventano 1930 (417 in più). «Il tasso di saturazione delle Rianimazioni – aggiunge il docente – è del 23%, mentre quello dei ricoveri ordinari è del 32%. I decessi aumentano, da 82 a 106, ma con un denominatore così elevato scende ancora il tasso di letalità, ora allo 0,2%».
Se spostiamo l’attenzione sulla nostra provincia, emerge che i contagi settimanali salgono di 296 unità, perché erano 7043 e diventano 7339, con una variazione percentuale appunto del 4% e una media di 1048 casi al giorno. «Sempre tanti, sia chiaro, ma solo tre giorni fa erano 1127 al giorno e spero che questo numero possa davvero essere ricordato come il picco di questa ondata. Come sottolineato in apertura è davvero notevole l’incremento dei guariti, addirittura raddoppiati rispetto a martedì: sono 6544 e questo dato contribuisce alla bella inversione di tendeza relativa ai positivi di cui abbiamo parlato in precedenza».
I decessi erano sette e diventano otto, e gli attualmente positivi si attestano a quuota 11863, il 2,9% della popolazione.
Infine un focus relativo alle fasce di età più colpite. «I dati sono relativi alla settimana terminata il 9 gennaio – conclude Bianchi – e mettono in evidenza che l’incidenza più forte si manifesta nella fascia 19-24 anni. Un aspetto che probabilmente tiene conto anche della chiusura delle scuole per le vacanze di Natale».