Peste suina, l’area infetta si estende alla val Borbera
A Novi Ligure il deposito temporaneo delle carcasse. Icardi: «Controlli sul territorio con carabinieri forestali e protezione civile»
TORINO — Coinvolge anche tutta la val Borbera l’area infetta dalla peste suina africana: ieri la Regione Piemonte ha infatti esteso ad altri 24 Comuni l’allerta per la presenza della malattia che colpisce cinghiali e maiali. Una patologia innocua per l’uomo, ma che è in grado di fare strage negli allevamenti a causa della sua letalità e contagiosità.
Peste suina: val Borbera area infetta
Il numero dei Comuni compresi dal ministero della Salute nella zona infetta da peste suina africana è salito complessivamente a 114, 78 in Piemonte (erano 54) e 36 in Liguria. Rispetto al precedente elenco, sono entrati tutti i centri della val Borbera (Albera, Borghetto, Cabella, Cantalupo, Carrega, Mongiardino, Roccaforte e Rocchetta, mentre Vignole era già presente), Grondona in valle Spinti e poi Cassano Spinola, Stazzano e Villalvernia in valle Scrivia.
Peste suina: carcasse, deposito a Novi
Rispondendo a un’interrogazione del consigliere Carlo Riva Vercellotti (FdI), l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha spiegato che l’Asl di Alessandria «ha individuato a Novi Ligure un primo deposito per le carcasse dei capi rinvenuti» e lunedì «è stato collocato un container refrigerato per lo stoccaggio provvisorio in attesa di smaltimento».
Peste suina: divieto di caccia
«Abbiamo predisposto un piano di controllo territoriale per la ricerca attiva di animali morti con la collaborazione di carabinieri forestali e protezione civile», ha detto ancora Icardi, ricordando che – in attesa dell’ordinanza ministeriale – la Regione si è attivata «chiedendo ai sindaci dei Comuni interessati di vietare sul loro territorio l’esercizio venatorio a tutte le specie, ribadendo la necessità di rafforzare al massimo la sorveglianza nei confronti dei cinghiali e dei suini da allevamento».
Diversi Comuni hanno aderito all’invito della Regione: i sindaci di Arquata Scrivia, Basaluzzo, Bosio, Carrosio, Fraconalto, Francavilla Bisio, Fresonara, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Vignole Borbera e Voltaggio hanno già emesso ordinanze per vietare la caccia.
Peste suina: l’area infetta in Piemonte
I 78 Comuni piemontesi considerati area infetta sono Cavatore, Castelnuovo Bormida, Cabella Ligure, Carrega Ligure, Francavilla Bisio, Carpeneto, Costa Vescovato, Grognardo, Orsara Bormida, Pasturana, Melazzo, Mornese, Ovada, Predosa, Lerma, Fraconalto, Rivalta Bormida, Fresonara, Malvicino, Ponzone, San Cristoforo, Sezzadio, Rocca Grimalda, Garbagna, Tassarolo, Mongiardino Ligure, Morsasco, Montaldo Bormida, Prasco, Montaldeo, Belforte Monferrato, Albera Ligure, Bosio, Cantalupo Ligure, Castelletto d’Orba, Cartosio, Acqui Terme, Arquata Scrivia, Parodi Ligure, Ricaldone, Gavi, Cremolino, Brignano-Frascata, Novi Ligure, Molare, Cassinelle, Morbello, Avolasca, Carezzano, Basaluzzo, Dernice, Trisobbio, Strevi, Sant’Agata Fossili, Pareto, Visone, Voltaggio, Tagliolo Monferrato, Casaleggio Boiro, Capriata d’Orba, Castellania, Carrosio, Cassine, Vignole Borbera, Serravalle Scrivia, Silvano d’Orba, Villalvernia, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure, Sardigliano, Stazzano, Borghetto di Borbera, Grondona, Cassano Spinola, Montacuto, Gremiasco, San Sebastiano Curone e Fabbrica Curone.