«Provincia, numeri da record: sono 711 i casi medi al giorno»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Certi numeri non li avevamo mai visti. A livello nazionale, in prima battuta, ma anche in riferimento a regione e provincia.
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, nell’analizzare i dati della pandemia parla di «una tendenza ben definita, con tutte le curve che sono in costante aumento. In Piemonte, infatti, assistiamo a un raddoppio dei casi, con Alessandria che si conferma la provincia peggiore in assoluto. Con un denominatore così alto, è inevitabile che ci siano effetti anche sulla pressione ospedaliera: la situazione, per il momento, è ancora sotto controllo, ma avanti di questo passo avremo presto dei problemi».
Per quanto riguarda la consueta classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, al comando troviamo la Lombardia a quota 1440, poi Alessandria a 1216, il Piemonte a 1020 e l’Italia a 784. Le percentuali sono ovviamente tutte in nettissimo ed eloquente aumento.
In riferimento ai numeri assoluti, in regione si passa da 18799 a 43617 contagi settimanali, «quindi quasi 25mila in più e con un incremento percentuale pari al 132%, mentre la settimana scorsa eravamo fermi all’82%. In media sono circa 6200 casi al giorno, e il traino come sempre è rappresentato da Torino, che contribuisce con il 46%. Male, molto male, anche Cuneo e Alessandria».
Sul fronte degli asintomatici registriamo un nuovo record (69%), e di conseguenza discorso analogo va fatto per gli ‘extra protocollo’, in calo al 6% contro il precedente 10%. Pessime notizie in riferimento al tasso di positività, che venerdì scorso era al 4,2% e oggi è addirittura al 9,5%.
Capitolo ospedali: le terapie intensive passano da 67 a 102, quindi 35 in più, «con indice di saturazione al 16,2% e questo significa che mancano quattro giorni alla soglia critica. Crescono un po’ meno i ricoveri ordinari, da 868 a 1176: il tasso di occupazione è del 20%, con questo ritmo supereremmo il limite entro una decina di giorni».
I decessi, che erano 45 e che sono 54, di cui due nell’Alessandrino, restano sostanzialmente stabili, così come rimane basso il tasso di letalità, allo 0,5%.
Infine Alessandria, alle prese con una settimana davvero nerissima: i contagi erano 1382 e diventano 4977, con un aumento di 3595 e una variazione percentuale del 260%.
«Mai visto nulla di simile – ribadisce Bianchi – e i 711 casi medi al giorno fotografano solo in parte la situazione. I guariti, pur essendo sempre tanti e in costante crescita, 816, naturalmente non tengono ancora il passo, e così i nuovi positivi crescono di 4159 unità, per un totale di 5936. Di fatto si tratta dell’1,4% della popolazione».
In materia di scenari e di prospettive, appare difficile sbilanciarsi, anche se Bianchi non ha dubbi nel ritenere «tardive e soprattutto troppo blande le misure messe in atto, anche perché con una situazione del genere non possiamo aspettare il 10 gennaio per cambiare le cose. La mancanza di controlli è un altro problema, ma analizzando i dati che arrivano dagli ospedali, dove i posti sono occupati per il 70, 80% da ‘no vax’, credo che prima o poi sarà inevitabile valutare l’obbligo vaccinale».