Ambulanti: “Il villaggio non ha migliorato l’isolamento di corso Bagni”
La proposta è quella di rivedere in parte la collocazione delle panchine di corso Italia
ACQUI TERME – Sono gli sfortunati della razionalizzazione dell’area mercatale cittadina. Otto banchi, «otto famiglie» come tengono a precisare, ormai da tempo languono in corso Bagni, staccati dalla coda di colleghi che (come è sempre stato) occupano spazi in corso Italia.
La vicenda è figlia dei tempi: gli ambulanti sono stati danneggiati prima dalla politica di distanziamento necessaria a contenere il contagio e poi dal restyling del corso pedonale che, abbellito da nuove panchine, ha messo a dura prova la pianificazione dei soccorsi. A farne le spese sono stati alcuni banchi.
La norma regionale prevede che la graduatoria delle licenze mercatali sia stilata secondo l’anzianità della concessione. «Ciò non vuol dire che gli ultimi siano dei ‘novellini’ – ci spiega Davide Giancale, uno degli esclusi – Io frequento la piazza di Acqui da 12 anni. Magari un nuovo commerciante ha rilevato o preso in affitto una licenza storica e così scatta in vetta nonostante la scarsa esperienza. È l’avviamento». Quanto vale la sua licenza oggi? «Non ha valore di mercato, è invendibile – risponde – Ci sono giornate che incasso 20/30 euro; non ci pago nemmeno il gasolio da Torino».
Gli otto speravano che con il Villaggio di Babbo Natale aumentasse il flusso degli acquirenti. «Purtroppo non è stato così – continua l’intervistato – La clientela dei mercati è abituale. Per chi non è addetto ai lavori uno spostamento è una sottigliezza ed invece fa profondamente la differenza». La proposta degli otto è quella di rivedere parzialmente la collocazione delle panchine. Con qualche accorgimento si riuscirebbe a recuperare lo spazio per alcuni banchi e quelli in esubero potrebbero trovare posto in piazza Italia. «La situazione è critica – conclude Giancale – O troviamo una soluzione o, come faranno a fine anno alcuni miei colleghi, si riconsegna la concessione in Comune».