L’Ancot sul Bonus terme: “L’obiettivo è rinnovare per 3-4 anni”
Roso: "In alcune regioni sono gli albergatori a gestire le prenotazioni"
ACQUI TERME – Le terme sono al centro di un grande dibattito che coinvolge istituzioni, associazioni di categoria e cittadini. Il bonus previsto dal Ministero dello Sviluppo ha certamente allettato tantissimi imprenditori del Belpaese. Tranne il monopolista acquese, Finsystem. «Il fatto che la maggior parte delle aziende termali aderenti siano venete, emiliane, campane e toscane vuol dire anzitutto che i sindaci di quelle regioni sono stati lungimiranti coinvolgendo le strutture del territorio ed i numeri lo confermano – ha commentato l’acquese Franca Roso, Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Termali – ma certamente ha pesato anche il fatto che in alcune regioni (Veneto ed Emilia soprattutto) siano gli albergatori a gestire le prenotazioni».
Bonus Terme nel 2022?
Tramite Giovanni Rebora, direttore sanitario del complesso, Terme di Acqui S.p.a. ha fatto sapere che non c’erano i tempi tecnici per riaprire la spa Lago delle Sorgenti. Per il 2022 si vedrà. «L’obiettivo di Ancot è ottenere il rinnovo del Bonus Terme per altri 3-4 anni, in modo che imprenditori termali e Comuni possano fare una programmazione a medio termine – continua sul tema la Roso – Inoltre sarebbe il caso che il benefit fosse sfruttato per tutto l’anno. Oggi deve essere utilizzato entro 60 giorni dalla sua concessione e molte strutture del Piemonte (e di Acqui Terme) hanno aperture stagionali e limitate nel tempo. Solo in questo modo il bonus potrà portare un reale beneficio al settore».