Pendolari, vertice in Regione: «Spiegateci la ragione dei continui ritardi»
I disagi riscontrati sull'Acqui-Genova al centro dell'incontro previsto nel capoluogo ligure
Ovadese e Acquese insieme per un nuovo piano integrato per la mobilità
OVADA – Passa da una visione completamente nuova il tentativo di recupero dell’Acqui – Genova. Ne hanno discusso l’altro giorno i comuni che intendono sfruttare l’opportunità fornita dai fondi europei connessi al Pnrr (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr) per rilanciare il collegamento verso il capoluogo ligure.
In prima linea i due centri zona che hanno conferito un incarico a Giovanni Currado, esperto chiamato in causa per elaborare un nuovo piano integrato per la mobilità.
«La tratta – spiega Paolo Lantero, sindaco di Ovada per molti anni pendolare in prima persona – non ha un valore solo nell’ottica di muovere le persone. Può avere anche un indirizzo turistico grazie al paesaggio di pregio. Per questo non parliamo solo di intercettare risorse per un potenziamento della parte infrastrutturale».
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C’è bisogno anche di quello: tra gli obiettivi più concreti c’è l’eliminazione della frana accanto alla stazione di Mele dal 1998, la reintroduzione del doppio binario nelle stazioni minori – Visone, Molare, Granara – che permetterebbe di tagliare le attese per gli scambi sulle due direzioni.
«Se saremo in gradi di evocare una visione interessante e una nuova destinazione d’uso ritengo ci siano buone possibilità di reperire i fondi necessari» conclude Lantero. Di ritardi, disagi e sicurezza nei viaggi si è parlato anche ieri, nel tardo pomeriggio, nel vertice convocato in Regione Liguria. Difficili gli ultimi giorni sulla tratta con soppressioni e disguidi.