Ehtta, ora possono aderire anche regioni e stabilimenti termali
Lucchini: "Insieme nuove strategie per la ripresa post pandemia"
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi si è tenuto a Vichy in Francia, il congresso “European Thermalism Meetings” dove si sono riunite le più importanti città termali europee. «Oltre 400 delegati hanno discusso su come sviluppare strategie comuni per il posizionamento globale delle città termali europee – hanno spiegato da Palazzo Levi – Durante le giornate, l’Assemblea dei soci di EHTTA ha modificato il proprio statuto permettendo per la prima volta l’adesione delle Regioni, degli stabilimenti termali, delle associazioni, degli enti turistici o di altri enti le cui attività sono rilevanti per lo sviluppo delle città termali e del loro patrimonio».
La rete EHTTA, creata nel 2009 con Acqui Terme tra i membri fondatori, è incaricata di gestire l’itinerario termale certificato dal Consiglio d’Europa, attraversa 16 paesi, conta oggi 49 membri e sta incrementando il numero degli associati. Un network che sta tessendo collaborazioni con le istituzioni europee e le principali organizzazioni mondiali internazionali, come UNESCO e l’Organizzazione Mondiale del Turismo, e che sta facendo i primi passi in azioni concrete di marketing turistico con la presenza su portali internazionali del settore.
«Le città termali storiche sono territori che hanno risorse ineguagliabili con una ricca offerta turistica, da quella enogastronomica a quella culturale – spiega il sindaco di Acqui Terme e vicepresidente di EHTTA, Lorenzo Lucchini – In questi giorni abbiamo condiviso le sfide comuni che ci attendono, soprattutto dopo questa lunga emergenza sanitaria, con l’obiettivo di trovare strategie comuni per la ripresa. Tra le novità che abbiamo introdotto nella rete EHTTA c’è la possibilità di far entrare realtà come Regioni o stabilimenti termali. Si tratta di un cambio paradigmatico della struttura della nostra associazione. Il nostro desiderio è rafforzare la rete dei territori termali e posizionare con ancora più forza le città termali europee come patrimonio turistico».