Dopo oltre un secolo restituita la pala d’altare di Guglielmo Caccia
Era stata sottratta nel 1909
ACQUI TERME – Una lunga attività investigativa e di studio ha reso possibile la restituzione da parte dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale della pala d’altare raffigurante “L’Annunciazione”, opera del celebre pittore Guglielmo Caccia detto “il Moncalvo” (1568–1625), che ha impreziosito l’altare della chiesa astigiana di Montabone fino al 1909, anno in cui fu sottratta dal paese natale dell’artista.
Dopo oltre un secolo, questa mattina con una cerimonia presso il Palazzo Vescovile di Acqui Terme, alla presenza del Vescovo della Diocesi, Luigi Testore, è stata restituita questa importante testimonianza della storia devozionale della comunità.
L’attività che ha portato i militari del Nucleo Tpc di Torino a recuperare l’opera ha avuto inizio nel 2009, quando è stata individuata presso un antiquario biellese nel corso di un controllo amministrativo. La pala, priva di documentazione, è stata inizialmente considerata di autore anonimo. Gli accertamenti successivi, svolti anche attraverso la consultazione della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” e con la preziosa collaborazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, hanno fatto emergere la possibile attribuzione al celebre pittore, che realizzò diverse opere a ornamento delle chiese del Monferrato. L’opera è stata così sottoposta a vincolo per evitare esportazioni successive e commercializzazioni irregolari.
Le ricerche e gli studi condotti in questi anni ne hanno confermato l’attribuzione.
Il recupero di quest’opera, le cui attività investigative sono state coordinate dalla Procura di Biella, conferma, ancora una volta, l’importanza della collaborazione tra i funzionari della Soprintendenza, gli Enti culturali locali e i Carabinieri, che consente, anche a distanza di molto tempo, la ricostituzione di itinerari culturali, storici e sociali attraverso la riconsegna alla collettività di un bene unico, ritenuto ormai disperso, che caratterizza e identifica l’identità del luogo da dove era stato sottratto.