Polizia locale, urgono nuovi agenti? In città solo in 19
Servono forze giovani: "Negli anni '80 eravamo una trentina"
ACQUI TERME – Siamo tornati ad una versione ‘light’ della pregressa vita sociale. La movida acquese anima i fine settimana anche se in maniera particolarmente esuberante: non passa weekend che non ci sia un atto vandalico, una lamentela per schiamazzi, qualche scazzottata. Lo sanno bene gli agenti della Polizia Locale che proprio il sabato sono impegnati in attività di controllo su tre turni, fino all’una di notte. La sicurezza è un tema molto acceso nel dibattito cittadino. In questi ultimi anni si sono verificati episodi un tempo impensabili: scippi, danneggiamenti, violenze in strada. Alcune zone del reticolato urbano hanno subito un degrado tale da diventare basi per gruppi di mestatori, balordi e perditempo. A contrastare questa involuzione sociale ci sono le forze dell’ordine acquesi che, con grande abnegazione, anfanano dietro le plurime istanze di protezione.
I numeri della Municipale
Parliamo della Polizia Locale. I numeri del 2020 sono impressionanti. «Oltre 92mila km percorsi in attività di servizio e controllo del territorio cittadino, con 5.106 ore di lavoro per vigilare sul rispetto delle normative anti-covid – hanno informato da Palazzo Levi in occasione della rendicontazione – Per l’attività di prevenzione sono stati effettuati ben 514 posti di blocco e di controllo, di cui 79 notturni. Per il pronto intervento in caso di incidenti stradali gli interventi sono stati 30, di cui 19 con feriti e 11 senza feriti; 4 i veicoli confiscati».
“In pochi gli under 40”
Tutta questa mole di lavoro, alla quale bisogna aggiungere anche la prassi amministrativa, i controlli alla viabilità, alle attività commerciali e la polizia giudiziaria ‘pura’ quella che svolge indagini e relaziona alla Procura della Repubblica, è svolta da 19 agenti. «Negli anni ‘80 eravamo più di trenta – si lascia andare qualche vigile – Ci sarebbe bisogno di forze nuove» ed anche giovani, atteso che quelli con meno di quarant’anni sono poche unità; la stragrande maggioranza degli agenti acquesi sono ultra-cinquantenni. L’assurdo è che i piani di pubblica sicurezza preferiscono mettere a disposizione dell’ente risorse per pagare ore di straordinario invece che per assumere nuovo personale.
Qualcuno potrà dire: «Ci sono altri strumenti per controllare il territorio, ad esempio le telecamere». Peccato che in molte aree della città siano malfunzionanti e comunque non collegate ad una cabina di regia di pronto intervento e quindi sono d’ausilio ‘postumo’ alle indagini e mai con funzione preventiva. E si sa, in certe circostanze il crimine si combatte solo intervenendo prontamente.