Centro smistamento: Matrisciano (M5S) interroga il ministro Giovannini
La senatrice pentastellata: "L'inerzia fa morire il territorio"
ROMA – «Alessandria? Una città logisticamente emarginata, che condanna i propri cittadini alla schiavitù dell’auto, con inevitabili conseguenze sull’ambiente e sulla scorrevolezza e sicurezza del traffico. In tanti vorrebbero prendere il treno ma non possono, perché i collegamenti diretti con le principali città italiane sono un miraggio. Lo trovo paradossale nel 2021, nel comune più esteso dell’intero Piemonte»: parole della senatrice alessandrina Susy Matrisciano (M5S), presidente della Commissione Lavoro, a margine dell’interrogazione al ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, sul progetto del centro smistamento merci alessandrino sottoscritta anche dall’ex ministro Danilo Toninelli.
«Da troppo, nella nostra città, sussistono grosse criticità sul fronte del trasporto viaggiatori, ma anche su quello delle merci – ha aggiunto – E pensare che grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle, all’indomani del nostro insediamento al governo, era stato fatto un primo passo importante per Alessandria, grazie al lavoro di squadra con l’ex ministro Toninelli: la legge di Bilancio per il 2019 destinava infatti 2 milioni di euro alla progettazione del nuovo centro merci alessandrino. Sono passati tre anni, perché non c’è un cronoprogramma dei lavori? Quali sono i piani per far uscire Alessandria da questo stallo che rischia di far morire un territorio già molto provato dal punto di vista economico ed occupazionale? È quello che ho chiesto al Ministro Giovannini».
In conclusione: «Serve solo il “via”, perché il progetto riguarda un’area già esistente, di proprietà di Rfi e Mercitalia, che deve semplicemente essere messa nelle condizioni di funzionare. Abbiamo bisogno di questa boccata d’ossigeno che aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e, auspico, sarà da stimolo per per potenziare anche il trasporto passeggeri, sul piano locale e nazionale. Procrastinare ancora sarebbe inaccettabile: Alessandria non può permettersi di perdere nessuna occasione di rilancio, è ora di sciogliere i nodi burocratici e passare ai fatti».