Nel week end le Giornate Europee dell’Archeologia
Conferenze, concerti e esperienze didattiche su Aquae Statiellae
ACQUI TERME – Weekend intenso di eventi grazie alle Giornate Europee dell’Archeologia promosse dall’Inrap, l’Istituto Nazionale di Ricerca Archeologica. «Tutti gli attori del mondo dell’archeologia si mettono all’opera per far scoprire al pubblico i tesori del patrimonio e i retroscena del settore – spiegano da Palazzo Levi – Quest’anno il Civico Museo Archeologico di Acqui offrirà numerose iniziative volte a valorizzare la ‘catena operativa’ dell’archeologia e a favorire la condivisione delle conoscenze».
Programma fitto: sabato 19 alle 17, presso il Chiostro dell’Hotel la Meridiana si terrà un importante incontro sulla storia di Acqui Terme da città preromana a imperiale, “Da Caristum ad Aquae Staiellae”. Previsti interventi di Silvia Giorcelli Bersani, Marica Venturino, Germano Leporati. Al termine un concerto di musica classica, rientrante nel Festival Echos, presso il Birdgarden adiacente il Museo che per l’occasione sarà aperto fino alle 21.
Domenica 20, dalle 10 alle 13, e poi dalle 14 alle 20, sempre nel giardino del Castello, si potrà rivivere un’esperienza didattica che rievocherà la peste Antonina (165-190 d.C.): «Verrà illustrato come il mondo romano ha affrontato la pandemia all’epoca». «Nella stessa giornata si svolgerà alle 16 presso il Museo la cerimonia di rientro della Coppa in vetro a mosaico del I secolo d.C. che è stata ospite al Museo Garda di Ivrea nella mostra “Vitrum – Dalla sabbia alla luce”» continuano dal Castello. Alle 17.30 sarà il momento di una lectio itinerante “Lo specchio del passato” che racconterà un secolo di pandemie romane (165-270 d.C.), la peste e le conseguenti carestie.
«Le Giornate Europee dell’Archeologia sono un importante momento per valorizzare il patrimonio archeologico – spiega l’assessore alla Cultura, Cinzia Montelli –. Si tratta di una grande opportunità al fine di rendere l’archeologia più visibile e apprezzabile anche a coloro non necessariamente appassionati, ma soprattutto per far comprendere la ricchezza dei beni storici che ogni comunità ha a disposizione».