Valle Erro in pericolo per la miniera del Beigua?
Italia Viva guida una battaglia contro i potenti del titanio
ACQUI TERME – La battaglia parte dai nove comuni liguri toccati dal parco regionale del Beigua (Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Genova, Masone, Rossiglione, Sassello, Stella, Tiglieto, Varazze) ma Marina Levo e Laura Pesce di Italia Viva mirano a coinvolgere anche la Valle Erro. L’idea è combattere il progetto che mira a realizzare una miniera nell’area naturale del Beigua sotto il quale ci sarebbe un grande giacimento di titanio. «Una superficie di quasi novemila ettari, in un territorio il cui patrimonio geologico è tutelato dall’Unesco, nell’ambito di una prestigiosa lista dei Geoparchi mondiali (Unesco Global Geoparks) – tengono a precisare – I siti geologi sono estremamente interessanti: dai canyon della valle Gargassa a Rossiglione, all’area paleontologica di Stella, alla barriera corallina fossile della Maddalena a Sassello, dove si trovano anche sferoidi di Iherzolite. Nei settori di crinale del geoparco si trovano i cosiddetti “fiumi di pietre”, frutto di processi geomorfologica avvenuti in ambiente periglaciale, fino ai terrazzi marini lungo la fascia costiera tra Varazze, Gogoleto e Arenzano. Un mosaico di ambienti, di testimonianze storico culturali, con peculiari attività produttive ed agroalimentari e strutture ricettive».
Negli anni 70 è stato scoperto che sotto il Beigua si trova uno dei più grandi giacimenti di titanio d’Europa. «Un materiale di notevole valore con elevati rischi nell’approvvigionamento – spiegano – Viene utilizzato nelle industrie di pigmenti, materie plastiche, vernici, carta, vetri, ceramiche, cosmetica, farmaceutica ed alimentare. Parte del titanio estratto (in Europa solo in Norvegia) viene utilizzato per l’aerospaziale ed impianti dentali». L’estrazione produrrebbe grandi quantità di materiali sterili, cumuli a cielo aperto o dentro bacini naturali o artificiali. «Ci sono rischi per la presenza di metalli eco-tossici e amianto» avvertono. Polveri che il vento potrebbe portare nei Comuni della Valle Erro, cui si chiede sostegno. «Come? Approvando nei Consigli comunali mozioni contro la concessione all’estrazione».