Manal, da Sezzadio immunologa a Zurigo: “Vaccini? Troppi pareri e confusione”
ACQUI TERME – La “fuga dei cervelli”, quante volte usiamo questa figura retorica per descrivere quel particolare fenomeno migratorio che porta le menti più brillanti del nostro Paese negli atenei e negli istituti di ricerca di mezzo mondo? Manal Bel Imam, 25enne di Sezzadio, è una di queste menti: da ottobre si è trasferita a Zurigo per un dottorato in Immunologia dopo aver conseguito un master all’Università di Norimberga. Mossa dal desiderio di fare un po’ di chiarezza tra la confusione che ancora imperversa su molti degli argomenti legati all’epidemia di Covid 19, di recente la 25enne ha organizzato un incontro via web attraverso la pagina Facebook “Sei di Sezzadio se..” per tentare di dissipare almeno i dubbi più comuni. «Visto anche il momento, i vaccini sono stati l’argomento più discusso. In tanti – racconta Manal – mi hanno chiesto qual è la differenza c’è tra i vaccini Pfizer e AstraZeneca: semplificando, i primi hanno un’efficacia che supera il 90% e utilizzano l’Rna che codifica una proteina del coronavirus, mentre il vaccino AstraZeneca utilizza il Dna e ha un’efficacia di circa il 60%»
Inevitabilmente, negli ultimi mesi si è dibattuto parecchio anche sulle cosiddette “varianti” in arrivo da Inghilterra, Brasile e Sud Africa. Cosa si intende quando si parla di varianti? «Sintetizzando con un esempio pratico, il nostro Rna è composto da una serie di “mattoncini” diversi dai quali si estrapola il codice necessario a produrre le proteine. Ecco, a volte la composizione in sequenza di questi mattoncini può presentare delle anomalie che danno appunto origine alle varianti, che spesso possono risultare anche più contagiose».
I dubbi e le paure di tanti, però, riguardano anche l’effettiva efficacia dei vaccini e gli effetti collaterali a cui possono dare origine: «Per sapere se i vaccini sono davvero efficaci dovremo aspettare ancora qualche mese – commenta Manal – perché un vaccino ha bisogno di tempo per allenare l’organismo a riconoscere il virus e quindi a combatterlo. La risposta, ad ogni modo, è sempre soggettiva. Gli effetti collaterali ci possono essere, ma si tratta di reazioni non gravi e finora si sono verificati davvero pochi casi. È normale avere dei dubbi, ma in questo momento dobbiamo essere altruisti e avere fiducia nella scienza».
Tanta confusione, quindi, al netto di una schiera di esperti che in televisione e sui giornali dispensano pareri e previsioni più o meno attendibili. Su questo Manal è molto critica, «perché in realtà nessuno di loro ha la verità in mano, nessuno sa quando finirà questa emergenza. Un’illustre scienziata che ho avuto modo di conoscere a Stoccolma e che fa parte del comitato scientifico del “Nobel” durante una lezione ci disse che certe cose semplicemente non si possono sapere quindi, in casi simili, a domanda sarebbe meglio rispondere “non lo so”, ci si dimostra più onesti e forse anche più intelligenti».