“Alessandria, la media settimanale è di 112 casi al giorno”
ALESSANDRIA – «I dati di ieri indicano un leggero rallentamento, ma andranno valutati. Anche perché non bisogna dimenticarsi che nel weekend vengono processati meno tamponi, soprattutto vengono testate meno persone».
Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, analizza un quadro che è chiaramente preoccupante sia a livello regionale, che in termini provinciali. «Abbiamo una sfilza di record negativi – ammette il professore – ma cominciamo con valutare la situazione in provincia. Nell’ultima settimana è stata registrata una media di 122 casi al giorno, un dato che è eloquente già di per sé, ma che impressiona ancora di più se consideriamo che a inizio ottobre eravamo a 12, mentre a fine settembre addirittura a quattro. Il saldo positivi del segmento che si è concluso ieri recita più 710, al netto di 74 guariti e 7 decessi».
Preoccupano i ricoveri
In Piemonte le cose vanno ancora peggio, con un incremento settimanale di 6.271 casi, da 5.966 a 12.237. «Il tempo di raddoppio – spiega Bianchi – è di sette giorni, con Torino che si conferma trainante, ma anche Cuneo ha un ruolo di rilievo. La cosa più preoccupante è legata alla percentuale di ricoveri in relazione ai positivi: la nostra regione è addirittura all’8,7%, ben al di sopra della media nazionale che è del 5,5%, mentre il Lazio è al 6,6, la Lombardia al 4,9 e l’Emilia Romagna al 5,2».
Qualcosa, evidentemente, non torna, dal momento che se analizziamo l’ultima settimana, i ricoverati piemontesi di oggi rappresentano il 25% del totale nazionale e i piemontesi pesano in Italia il 7,2%. «In settimana i ricoveri sono praticamente raddoppiati – prosegue il professore – passando da 883 a 1.849, mentre le terapie intensive sono cresciute di 41 unità. Il tempo di raddoppio, però, è aumentato: lunedì scorso era di 6 giorni, ora siamo a 9».
Asintomatici? La metà
Continua a calare in maniera sensibile la percentuale di asintomatici: due settimane fa era al 74%, la scorsa al 61, ieri al 51%. «La metà dei nuovi episodi – conferma il docente – mentre aumenta notevolmente la categoria dei ‘sintomatici extra protocollo’. In crescita le Rsa, dal 7 al 9%, in calo la scuola, dal 19 al 13. Preoccupa la percentuale di positivi calcolata sulle persone, 19,4%, il che significa che riusciamo a tracciare solo 5 persone per ogni caso. Pochissimo, ma quella ‘diga’ è saltata completamente anche a livello nazionale. Le nuove misure? Erano inevitabili, probabilmente andavano assunte prima. Non vedremo gli effetti prima di 14 giorni».