Carlo De Lorenzi si pente di un voto in Consiglio
Dal Centrosinistra seri dubbi sul bilancio comunale
ACQUI TERME – «Debbo confessare ai miei concittadini che, per leggerezza e distrazione, ho sbagliato a votare una delibera nell’ultimo Consiglio, trascinando nell’errore anche la collega che mi aveva delegato all’esame della questione – ha dichiarato il consigliere Carlo De Lorenzi – Ho votato a favore di una delibera che, presentata annualmente come appendice al bilancio di previsione, era sempre stata considerata quasi di routine. Ma quest’anno non lo era».
Il capogruppo di Centrosinistra spiega che nel bilancio comunale per legge è previsto un fondo di spesa per pagare interventi sugli edifici di culto. «Quest’anno il Duomo di Acqui aveva chiesto un aiuto per 40mila euro e il Comune ha deciso di concederne mille, con questa giustificazione: il fondo per questi interventi è finanziato con entrate derivanti da oneri di urbanizzazione (in sostanza chi costruisce paga una somma al Comune) – ha continuato l’avvocato – Dato che questa entrate non ci sono – anzi, il Comune sta restituendo quelli incassati negli anni precedenti per opere che non verranno più eseguite a causa della crisi di mercato – allora possiamo dare solo mille euro. A questo punto dico io, diamo niente che facciamo miglior figura con la Chiesa che pure tanto ha fatto per la nostra comunità in questo tempi difficili».
Ma non è tutto. Secondo De Lorenzi il bilancio preventivo starebbe in piedi perché nel 2022 e 2023 sono stati previsti incassi da oneri di urbanizzazione per circa un milione. «Da destinare a spesa corrente – denuncia il consigliere – E dato che queste entrate non ci sono, come abbiamo visto e come dichiarato in Consiglio, tanto da rendere impossibile qualsiasi aiuto per gli edifici di culto, perché dovrebbero esserci negli anni ‘22 e ‘23? Forse è previsto un boom dell’edilizia?».
Previsioni ipotetiche legati a incassi fantasiosi. «Ecco perché avrei dovuto alzarmi e contestare – è il rammarico di De Lorenzi -Perché la decisione sulla esigua somma da destinare agli edifici di culto smaschera la inconsistenza del bilancio di previsione, un bilancio di previsione che è in aperta contraddizione con tutta la propaganda sbandierata dai 5 Stelle per anni. È un bilancio che lascia ai successori debiti e difficoltà di incasso. È un bilancio che sta in piedi con entrate future solo ipotizzabili, con accensione di mutui, finanziando la spesa corrente con entrate in conto capitale. Esattamente quello che coloro che ci amministrano hanno sempre contestato ai loro predecessori».
Pandemia e frane sarebbero solo alibi, voci di bilancio sostenute da risorse governative e regionali. «Avrei dovuto alzarmi e contestare, anche se conscio della inutilità di ogni opposizione in questo Consiglio, nel quale se uno solleva critiche gli viene risposto di fare emendamenti oppure lo si prende in giro. Ma certe cose bisogna pur dirle per essere a posto con la coscienza».