Storia di Missy, cinghialotta ‘trovatella’
Recuperata dal cane nel bosco, oggi è la coccolata da Marta Quartini
PONZONE – Vivere a contatto con la natura riserva sempre delle novità inaspettate. Marta Quartini vive in una cascina isolata di Ponzone a due passi dal bosco insieme al compagno, due cagnoni, due gatti e diverse galline. Circa un mese fa dalla selva ha ricevuto un dono. «Il cane si era allontanato nel bosco per ore, una cosa strana, che non lo aveva mai fatto – racconta – C’erano 50 cm di neve e cominciavamo ad essere preoccupati. E’ ritornato, stremato, con in bocca una cosa: un piccolo di cinghiale vivo».
Il cucciolo aveva ancora il cordone ombelicale attaccato e il cane, probabilmente, lo aveva salvato da morte certa. «Non lo ha di certo portato via alla madre (oggi non avremmo più un cane!) – riflette Marta – Lo avrà trovato in mezzo alla neve abbandonato e ha deciso di portarlo a casa. Se avesse voluto mangiarlo, se lo sarebbe pappato nella solitudine del bosco».
Marta ha quinti chiamato le Guardie Provinciali che le hanno spiegato che non è obbligatorio soccorrere gli animali selvatici. «Allora che faccio, lo lascio morire? – la domanda di Marta. Risposta immediata – Certo che no! Mi sono documentata e ho scoperto che cinghiali così piccoli possono abituarsi all’uomo e diventare domestici. Ed allora ho fatto la mia proposta di tenerla».
La legge italiana, come sempre è bizantina. Non prevede la possibilità di adottare come animali da compagnia quelli selvatici ma il cinghiale, essendo una specie da carne, può far parte di un allevamento e così Marta ha deciso di istruire la pratica. «Missy, così si chiama la nostra ‘cinghialotta’, per ora vive con noi in casa, fuori farebbe troppo freddo. Le diamo il biberon ogni due ore (anche di notte) e verdure. E’ diventata la principessa di casa ed anche un po’ pretensiosa. Cresce a vista d’occhio, stuzzica tutti col suo musino e ruba le crocchette di cani e gatti. Le piace fare passeggiate nel bosco ed ora le stiamo insegnando a grufolare».
L’idea di Marta è quella di crearle fuori un recinto per quando sarà più grande: «I cinghiali sono animali sociali e quindi abbiamo deciso che avrà presto compagnia – riferisce – Certo in casa non potrà stare: da adulto il suo peso supererà i cento chili. Una principessa un po’ in carne».