Addio all’Unione Alto Monferrato Acquese: «Triste epilogo»
Gli ultimi tre comuni rimasti ne hanno decretato la messa in liquidazione
ACQUI TERME – L’Unione Alto Monferrato Acquese chiude definitivamente i battenti. Gli ultimi tre Comuni che la componevano, ovvero Castel Rocchero, Cassine e Ricaldone, in occasione dell’approvazione dell’ultimo bilancio annuale ne hanno decretato la messa in liquidazione. «Una scelta fatta a malincuore ma inevitabile – spiega la sindaca di Ricaldone, Laura Bruna – perché ormai i costi erano diventati troppo sostenuti e la possibilità di gestire i servizi sempre più complessa. Tengo a sottolineare, però, che inizialmente la nostra amministrazione credeva in questo progetto, ma purtroppo era giunto il momento di rinunciare».
Costituita nel 2003, negli anni l’Unione ha via via perso per strada “pezzi” sempre più considerevoli: dopo Rivalta Bormida e Strevi, tra il 2018 e il 2019 hanno alzato bandiera bianca anche Morsasco e Alice Bel Colle. «Personalmente non sono molto d’accordo riguardo a questo epilogo – commenta Luigi Iuppa, sindaco di Castel Rocchero e presidente dell’ente – perché portare avanti questa realtà ci avrebbe permesso di continuare a fare sistema, ottimizzare i costi e aumentare la produttività del territorio. I fondi annuali in arrivo dalla Regione hanno permesso, in particolare ai piccoli comuni come il nostro, investimenti utili a migliorare i servizi ai cittadini».
Negli ultimi anni i contributi in arrivo da Torino sono passati da 140 mila – quando ancora l’Unione era formata da cinque enti locali – ai 70 mila erogati nell’ultimo anno, ripartiti tra i tre Comuni in proporzione alle rispettive quote stimate in base al numero di abitanti. Ora, con la messa in liquidazione, due dipendenti dell’ente Alto Monferrato Acquese dovranno essere ricollocati negli organi dei comuni membri, con Cassine, comune più popoloso, principale parte in causa. Nel frattempo, le amministrazioni comunali di Castel Rocchero, Cassine e Ricaldone si sono già riappropriate, ognuna per il proprio territorio, della funzione urbanistica e dell’Ufficio tecnico Opere pubbliche. «Con il giusto entusiasmo – sottolinea Iuppa – sono convinto che si sarebbe potuto costruire qualcosa di importante. Forse dovevamo concederci un po’ più di tempo. Peccato…».