Calano le assunzioni in Piemonte: -21,4%
Meno contratti di lavoro (soprattutto laureati) ma in alcuni casi anche difficoltà di reperire le figure professionali giuste. Medici, biologi, ma anche operai specializzati
PIEMONTE – Sono circa 28.660 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per gennaio 2021: 7.790 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-21,4%). Il 22% è costituito da laureati (in lieve crescita rispetto al 20% di gennaio 2020), il 37% da diplomati, le qualifiche professionali rappresentato il 23% mentre il 18% è riservato alla scuola dell’obbligo. Il calo delle assunzioni è stato calcolato da Unioncamere e Anpal. Il 33% delle entrate previste per gennaio 2021 in Piemonte sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (30%) e analoga rispetto a quanto previsto nel gennaio 2020 a livello regionale (32%), il 30% sarà costituito da operai specializzati e conduttori di impianti, il 27% riguarderà impiegati, professioni commerciali e dei servizi e il 10% profili generici.
Il 63% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre il 37% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze. Nel 30% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 31% a gennaio 2020), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Nel trimestre gennaio-marzo 2021 le entrate stimate raggiungeranno le 64.140 unità, circa 14.800 unità in meno rispetto a quanto previsto nello stesso periodo del 2020.
PROFESSIONI DIFFICILI DA TROVARE
Le professioni più difficili da reperire in regione a gennaio 2021 sono, come era prevedibile stante lo stato di criticità pandemiche, medici e specialisti della salute nonché farmacisti e biologi. Ma anche operai specializzati nelle industrie del legno e della carta.