E’ zona rossa (quasi) sempre
Passa la linea "rigorista": severe restrizioni fino all'Epifania
ALESSANDRIA – Natale a casa, Santo Stefano anche. E pure a Capodanno e all’Epifania. Le ipotesi sono diventate realtà dopo il Consiglio dei ministri del tardo pomeriggio di oggi. Nessuna sorpresa: è prevalsa la linea dei cosiddetti “rigoristi”, ovvero quelli che optano per misure restrittive per evitare il diffondersi del contagio (i numeri relativi al Covid confortano meno di quanto si sperasse).
Dunque, Italia in zona rossa nei giorni 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio; il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio tutto il Paese sarà in zona arancione; fino al 23, resta la zona gialla.
In sintesi: i negozi al dettaglio sono chiusi, tranne alimentari e quelli di prima necessità (come successo già in altre occasioni). D’obbligo la chiusura di bar e ristoranti, ma è possibile ordinare a domicilio e avere cibo da asporto, sempre fino alle 22, perché permane il coprifuoco tra le 22 e le 5.
Spostamenti. Le persone che si spostano in auto non possono essere più di due, a meno che non portino con loro figli minori di 14 anni o persone disabili o non autosufficienti conviventi; lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una volta sola al giorno (solo tra le 5 e le 22). Si può andare verso una sola abitazione, e questa deve essere ubicata nella stessa regione.
Nei giorni arancioni, i negozi sono aperti; bar e ristoranti sono chiusi (ma si può prendere cibo da asporto fino alle 22, e ordinare a domicilio). Particolare importante: nei giorni arancioni sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni. È vietato comunque recarsi nel capoluogo di provincia.