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    Azione
    Nella foto Nicola De Angelis
    Generic, Home, Politica
    Massimiliano Pettino  
    26 Novembre 2020
    ore
    17:49 Logo Newsguard
    Politica

    Azione Acqui: «Sanità locale? Forse non è troppo tardi per rimediare»

    De Angelis: «Nessuno si è posto il problema di tutelare il personale sanitario»

    ACQUI TERME – Acqui Azione interviene sulla materia sanitaria. L’emergenza nazionale, secondo i seguaci di Calenda, sarebbe in mano ad una gestione “dell’ultimo minuto”, senza pianificazione e senza programmazione strutturale. «Con tristezza non possiamo fare altro che notare rimpalli tra Regioni e Governo, attribuendo la responsabilità di una tragedia annunciata ogni giorno ad un’istituzione diversa – l’amara constatazione del portavoce Nicola De Angelis – Non poteva esserci scenario differente, visto che i mesi scorsi hanno visto come priorità i banchi a rotelle, i vari bonus per monopattini e affini, senza minimamente contemplare ad esempio il ricorso al MES per la sanità».

    Gli acquesi si domandano se qualcuno dei governanti nazionali e regionali si sia interrogato sulla capacità degli ospedali di reggere l’impatto degli ammalati della seconda ondata di contagi. «Un buon amministratore prevede gli scenari futuri e pianifica le strategie, invece coloro che oggi occupano gli scranni del potere non hanno mai dovuto amministrare nulla, pertanto il risultato non poteva essere diverso – lamentano – Abbiamo visto proclami su vaccini antiinfluenzali disponibili in tutte le farmacie piemontesi già da ottobre e da novembre tamponi rapidi “ a tappeto”, invece alla fine di novembre rileviamo che i vaccini non sono ancora arrivati per coprire l’intero fabbisogno della popolazione».

    Una riflessione anche sull’Ospedale di Acqui. «Dove si è creduto che l’aver intitolato una piazza agli eroi della sanità sarebbe stato sufficiente ad arginare la famosa seconda ondata – continua De Angelis – Nessuno mai, però, si è posto il problema di tutelare il personale sanitario (medici, infermieri, OSS, tecnici di radiologia e di laboratorio), perché se loro non sono in salute il sistema si ferma, con o senza cerimonie commemorative. In questo momento, ad esempio, il personale del Pronto Soccorso è ridotto al minimo, poiché molti di loro si trovano in isolamento e, proprio martedì scorso, una Operatrice Socio Sanitaria ha perso la vita». 

    Non solo lamentele. Da Acqui Azione arrivano anche proposte: «Forse non è tardi per rimediare almeno in parte alle mancanze passate, iniziando proprio con la protezione del personale, eseguendo i tamponi molecolari con frequenza almeno bimestrale e attivando un controllo con i tamponi rapidi (quelli che dovevano essere nelle farmacie per esempio) almeno settimanale su tutti i medici, gli infermieri, OSS e tecnici in modo da isolare immediatamente e precocemente i soggetti positivi. Non lo chiediamo solo come partito, ma lo chiediamo come concittadini di coloro che da eroi non devono diventare martiri ancora una volta» concludono.

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