Il monito di Lucchini: «Sistema sanitario già saturo, non facciamo i furbi»
L'appello del Sindaco: «Prime positività anche tra medici e infermieri»
ACQUI TERME – Evidentemente preoccupato da un certo “sentimento popolare” e da qualche cattiva abitudine riscontrata sul territorio comunale, il sindaco Lorenzo Lucchini ha voluto lanciare un messaggio d’allerta a tutti gli acquesi. «Le nuove disposizioni del Governo, meno restrittive di quelle emanate la scorsa primavera per le difficili condizioni economiche che stiamo attraversando, non devono essere interpretate nella maniera sbagliata. Non dobbiamo pensare che non si tratti a tutti gli effetti di un lockdown. Tutti noi abbiamo una responsabilità ancora maggiore rispetto alla scorsa primavera, sia per quello che abbiamo già vissuto sia per quello che dovremo affrontare in prospettiva. Se paragonata al periodo del primo lockdown, la risposta di tipo sanitario è rimasta pressoché invariata. Ai tanti che credono di poter interpretare al cavillo le norme ribadisco un concetto molto importate: le norme vanno semplicemente comprese, e la comprensione sta nel fatto che purtroppo la risposta di tipo sanitario che si può offrire ai cittadini rimane la stessa di marzo e aprile».
Il Sindaco fa poi un esempio pratico su come a suo modo di vedere qualcuno non abbia ancora ben chiara la gravità della situazione: «Agli amici sportivi che ritengono di potersi muovere liberamente a seconda che si tratti di attività motoria oppure sportiva voglio dire che le cose non stanno proprio così. Non posso fare ordinanze in questo senso, ma faccio lo stesso il mio, cercando di far passare un messaggio ben preciso: non esiste solo un problema di tipo epidemiologico, ma anche una limitazione dal punto di vista sanitario. In questo momento ci sono meno possibilità di essere curati perché buona parte del personale viene concentrata sui pazienti Covid, perciò dobbiamo fare tutto il possibile per evitare di essere ospedalizzati e l’unico modo per evitare questa evenienza è rimanere quanto più possibile a casa. Chiedo quindi a tutti di fare un sacrificio fino al 3 dicembre per far sì che questo periodo possa essere utile a evitare la diffusione del virus. Ricordo che nelle case di cura iniziamo già ad avere problemi di turnazione – continua Lucchini – tra Oss e infermieri. Stiamo avendo le prime positività anche tra il personale sanitario, e siamo solo al mese di novembre. Se tutti non assumiamo una responsabilità maggiore, faremo fatica ad arrivare alla fine dell’inverno. Se applicate nella giusta maniera, queste disposizioni potranno essere utili per avere un allentamento più avanti».
Infine, un invito ai baristi locali: «I gestori possono tenere aperto solo facendo asporto, questo prevede la norma. Se baipassiamo le regole facendo servizio a 5 metri, non facciamo una cosa furba, anzi, rischiamo di fare harakiri, perché quelle persone che serviamo a 5 metri e che fanno capannello per prendere il caffè sono le stesse che domani, se contagiate, non potranno più essere nostre clienti».