Anche Acqui avrà il suo albo dei “volontari civici”
Il regolamento approvato in Consiglio Comunale. De Lorenzi: «Bene, ma serve più chiarezza»
ACQUI TERME – Come già in altre città, anche ad Acqui nasce l’albo dei volontari civici. Sulla spinta dell’ondata di solidarietà registrata durante l’emergenza sanitaria, in Commissione è stata discussa la stesura di un regolamento che prevede la pubblicazione di un elenco composto dai nominativi di quei cittadini che non fanno parte di alcuna associazione e che offrono il proprio tempo libero per determinate attività in connessione diretta con l’amministrazione comunale. Tali attività, però, non dovranno comprendere funzioni istituzionali o entrare in contrasto con quelle già di competenza delle associazioni presenti sul territorio. Il regolamento stesso, infatti, prevede che i volontari vengano comunque indirizzati in prima battuta verso le realtà del Terzo Settore.
Il regolamento è stato approvato in Consiglio comunale con 13 voti favorevoli e 3 contrari. In aula, però, non sono mancati i distinguo. Tra questi, quello del consigliere del Pd, Carlo De Lorenzi (comunque favorevole all’approvazione). «In Commissione c’è stato un ampio confronto, ma una parte del mondo associazionistico non era favorevole a questo regolamento. Sia chiaro che questo albo non deve creare un elenco di persone disponibili per qualunque opera di manodopera per conto del Comune, come del resto dice il Codice del Terzo Settore e come è scritto nello stesso regolamento comunale. È necessario che queste persone conoscano l’esistenza di tutte le realtà associazionistiche del territorio per porre in essere con loro un colloquio costante, anche utilizzando la Banca del Tempo. Il volontario non deve mai essere “utilizzato”, perché un volontario non è un dipendente del Comune».
«Sul territorio abbiamo tante associazioni di svariata natura – ha osservato il consigliere di opposizione Alessandro Lelli, contrario all’approvazione del regolamento – A questo punto mi chiedo in quali attività potranno essere indirizzati i volontari. Se l’idea è quella di spingere comunque queste persone verso le associazioni preposte non vedo l’utilità di questo albo. Forse quella di creare semplice manovalanza? Un regolamento del genere, se sfruttato nella maniera sbagliata, può anche diventare strumentale».