Tracciabilità del Tartufo: «Sinergia tra Comuni per il bene del territorio»
Lucchini: «Occorre moltiplicare gli elementi di attrazione verso l'Acquese e il Monferrato»
ACQUI TERME – Nel pomeriggio di sabato 26 Villa Ottolenghi ha ospitato l’incontro pubblico sul progetto avviato dall’Università del Piemonte Orientale sulla tracciabilità analitica del Tartufo Bianco pregiato del Monferrato al quale hanno aderito 18 Comuni della Provincia, tra cui anche il Comune di Acqui. L’iniziativa dei Dipartimenti Disei e Disit dell’Upo prevede la creazione di una banca dati contenente le caratteristiche genetiche del rinomato fungo a forma di tubero necessaria alla certificazione di origine e alla valorizzazione economica e culturale di un’eccellenza del territorio. Al dibattito ha preso parte anche il sindaco Lorenzo Lucchini:
«Voglio ringraziare Francesco Novelli di Alice Bel Colle, che ha creduto fin dagli inizi a questo progetto. In questi giorni i nostri prodotti d’eccellenza sono stati protagonisti: vino e tartufo rappresentano due punti cardine per la nostra economia. Sono molto orgoglioso di vedere, così come non è mai successo, un territorio unito nella promozione e valorizzazione delle proprie specificità. In questi anni – ha sottolineato il primo cittadino termale – abbiamo lavorato per far nascere progetti che avessero in seno questa sinergia tra i comuni. È un percorso lungo, ma che pone come obiettivo quello di moltiplicare gli elementi di attrazione verso Acqui, l’acquese e il Monferrato. Oggi le istituzioni locali finalmente fanno rete per un unico obiettivo. Troppe volte in passato ci siamo lamentati di vivere in un territorio diviso: non possiamo più dirlo perché sono davvero molti i progetti e gli ambiti che vedono associate decine di Comuni in modo coeso cercando di tracciare attivamente e con una nuova energia il proprio futuro».