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    Differenziata,
    Scontro a più livelli sulla raccolta differenziata
    Generic, Home, Società
    Massimiliano Pettino  
    21 Settembre 2020
    ore
    10:03 Logo Newsguard
    Acqui Terme

    Differenziata, un minimo (oltre il canone fisso) da pagare in ogni caso

    Perché? Non è dato sapersi. Nella lettera che illustra il contratto con Econet non è specificato

    ACQUI TERME – In questi giorni nelle case di molti cittadini dell’Acquese sono arrivate le famigerate bollette di Econet con i costi del nuovo servizio di raccolta ‘porta a porta’. «Meglio differenzierete e meno pagherete» era la promessa di Palazzo Levi, ma a sentire la lamentela dei conferitori, l’assunto pare non generalizzato. La tariffa puntuale che avrebbe dovuto portare giustizia dove albergava il mero calcolo della superficie, è gravata da alcuni costi fissi a copertura dei servizi generali. Tale esborso è necessario per contribuire allo «spazzamento delle strade, svuotamento cestini, ammortamento mezzi, gestione centri raccolta, materiali di consumo, costi indiretti aziendali, eccetera», si legge nella lettera esplicativa. Poi c’è una parte variabile, banco di prova del cittadino differenziatore, che è «calcolata in base al numero di svuotamenti effettivi del contenitore grigio del rifiuto secco residuo».  Ed invece, per alcuni, rappresenta un altro costo fisso: gli svuotamenti «nell’arco di un anno non possono essere inferiori ad un numero minimo. Questo numero minimo corrisponde,  per le utenze domestiche, al numero dei componenti il nucleo familiare più uno in riferimento al contenitore da 120 litri». Il costo minimo viene addebitato all’utente anche nel caso in cui non dovesse usufruirne, cioè conferire alcun materiale. Perché? Non è dato sapersi. Nella lettera che illustra il contratto con Econet non è specificato. 

    I legulei civilistici potrebbero ipotizzare si tratti del c.d. ‘lucro cessante’, cioè al mancato guadagno e di fatto questa clausola (assolutamente legale) addossa il rischio d’impresa ai cittadini. Ci sono poi situazioni soggettive al limite dell’assurdo. «Ho una seconda casa ad Acqui che, per determinati motivi, non ultimo il Covid, non ho potuto abitare – spiega un cittadino – Mi sono stati comunque addebitati gli svuotamenti minimi che nel mio caso corrispondono a 360lt di rifiuto indifferenziato». 

    Un dato è interessante: a luglio l’amministrazione comunale acquese ha dimostrato sensibilità e comprensione nei confronti di Econet inserendo a bilancio una voce di ben 160mila euro per ‘finanziamento agevolazioni sulla tariffa rifiuti 2020 emergenza Covid’  a copertura del minor guadagno della società dovuto all’emergenza sanitaria e alle consequenziali difficoltà economiche di alcuni contribuenti. Sensibilità che evidentemente il gestore non ha dimostrato nei confronti degli utenti ‘non abitanti’. 

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    acqui differenziata econet rifiuti
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