Mariangela Gualtieri vince il Premio Acqui Poesia
ACQUI TERME – Mariangela Gualtieri ha vinto il premio per il libro edito della dodicesima edizione del Concorso Internazionale di Poesia “Città di Acqui Terme” con la raccolta ‘Quando non morivo’ (Einaudi). Menzione di merito per Sergio Pasquandrea con ‘Sono un deserto’ (Lietocolle), Alfredo Rienzi con ‘Partenze e promesse. Presagi’ (puntoacapo Editore) e Anna Buoninsegni con ‘Quando si compie la danza’ (puntoacapo Editore). La cerimonia di premiazione avrà luogo sabato 12 settembre nell’ambito di un evento organizzato dall’associazione Archicultura di Acqui Terme che nella circostanza festeggerà dodici anni di intensa attività.
La giuria, presieduta dal poeta e critico Maurizio Cucchi e composta da Cecilia Ghelli (già Università di Losanna), Giacomo Jori (Università di Lugano) e dal poeta e scrittore Tiziano Rossi, ha individuato una rosa di finalisti tra le numerose opere partecipanti. «La scelta dei finalisti è stata particolarmente ardua per l’alto valore delle opere pervenute, riconosciuto da tutti i giurati» afferma Serena Panaro, presidente dell’associazione organizzatrice.
Regina indiscussa del Libro edito, Mariangela Gualtieri, nota attrice e drammaturga. «Nel 1983, fondò, con Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca a Bologna, teatro di avanguardia, incentrato sul corpo e la visione, per il quale Gualtieri ha prodotto molti spettacoli dove, fin dall’inizio, la poesia è stata punto di riferimento significativo. Sempre per il teatro negli anni Novanta ha creato una Scuola di Poesia nella quale si sono avvicendati i maggiori poeti italiani. La poesia come parola scritta per Mariangela Gualtieri è gemella della voce e delle sue funzioni estetiche, dove gli spazi metrici sono eco dell’antico ritmo della drammaturgia» hanno informato dall’Archicultura.
Numerose e di successo le pubblicazioni dell’autrice. Il Concorso nostrano, quest’anno insignito del Premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica, ha posto sul gradino più alto ‘Quando non morivo’, un viaggio profondamente introspettivo che sveglia l’uomo riconducendolo al sentimento di pietà, perso da secoli. ‘Siamo’ è la voce della purezza ancestrale che abbraccia tutto il mondo.