A26, un’altra giornata devastante
Code nelle due direzioni e tempi di percorrenza molto dilatati. Poche novità dal vertice tra Governo e Regione Liguria
OVADA – Fumata nera nella giornata di ieri a Roma per il vertice sulla mobilità e in particolare sui problemi dell’A26 tra Piemonte e Liguria. All’appello sono mancati i due principali attori, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, e il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti. Un fatto che non ha contribuito a rasserenare animi già piuttosto esacerbati e, se possibili, ulteriormente messi a dura prova nel tardo pomeriggio di ieri con l’ulteriore blocco della circolazione in direzione nord in uscita dal capoluogo genovese. Difficile in questo momento immaginare una soluzione ai disagi con i lavori e le ispezioni che dovranno andare avanti. Possibile che in queste ore si lavori a una selezione dei cantieri, un modo per procedere per priorità dilazionando nel tempo ciò che non è strettamente necessario. Priorità assoluta dovrebbe avere Galleria Bertè, il tunnel situato subito dopo il casello di Masone in direzione sud e inutilizzabile dalla fine del 2019 a causa del distacco di una parte del soffitto. Un vero e proprio mistero la data della riapertura dopo che anche l’ultima indicazione, il 15 giugno è passata senza novità positive.