Gli studenti del Montalcini vincono il contest sui disturbi alimentari
ACQUI TERME – L’Istituto Rita Levi-Montalcini di Acqui Terme, diretto da Sara Pierfranca Caligaris aggiunge un altro trofeo nella teca. La classe II M de Servizi per la Sanità e Assistenza Sociale ha vinto il primo premio della categoria artistica del progetto “Domani è oggi”, il contest nazionale sul tema dei disturbi alimentari promosso da tutti i Distretti Rotaract d’Italia.
Gli allievi Viviana Abrudan, Elisa De Matteis, Alessia Lequio, Emily Moraglio e Simone Politi, con l’ausilio delle docenti Maria Letizia Azzilonna e Marzia Cariolo, hanno realizzato l’opera vincente.
«Il contest s’inquadra nel progetto “Domani è oggi” nato dall’idea di avviare una campagna di sensibilizzazione riguardo al tema dei disturbi alimentari, attraverso un percorso di accettazione di se stessi e del proprio corpo nonché di far nascere in colore che sono affetti da tali patologie la consapevolezza di avere un grave problema che può però essere risolto con adeguato supporto psicologico e cure specifiche» hanno spiegato gli organizzatori.
«Tutte le nostre scelte creative sono motivate dal desiderio di trasmettere un messaggio forte e chiaro, cioè che di anoressia si può anche morire! – hanno illustrato gli studenti del Montalcini – Abbiamo utilizzato a questo scopo due oggetti-simbolo molto evocativi e di facile e immediata comprensione: un orologio ed una bilancia che nel nostro video diventano una cosa sola. Il tempo, l’orologio, con la lancetta che avanza, ma che avanza su delle ore che sono scritte in chilogrammi, cioè il tempo avanza e i chili diminuiscono drammaticamente, si parte da 55 chilogrammi e si arriva quasi alla metà del peso. Per sottolineare la drammaticità del dimagrimento patologico causato dal disturbo anoressico, abbiamo utilizzato anche il caratteristico suono che normalmente producono certe apparecchiature ospedaliere. Quando la lancetta ha compiuto quasi interamente il suo giro, il suono, da intermittente diventa continuo, tipico di quando si verifica l’assenza del battito cardiaco, creando ulteriormente un’atmosfera di emergenza. Compare solo a quel punto il completamento della breve headline, cioè “Di anoressia si muore”».