Un’estate senza terme, «e anche la piscina potrebbe non riaprire»
Sempre più critici gli scenari per il termalismo acquese. I sindacati chiedono tutele per i lavoratori
ACQUI TERME – Situazione sempre più allarmante per le Terme di Acqui: chiuse da metà marzo, non riapriranno i battenti almeno fino a settembre. Questa è l’amara sentenza emersa dalla riunione in videoconferenza tra Anna Catani, direttrice di Terme Spa, Paolo Quirico di Confindustria, e i rappresentanti delle tre sigle sindacali della provincia.
«La crisi del settore turistico e termale sta riguardando ovviamente tutta Italia – spiega Maura Settimo, segretaria provinciale UilTucs – Al momento una riapertura in vista dei mesi estivi, purtroppo, è una possibilità che la direzione non può prendere in considerazione. Non dimentichiamo che la stragrande maggioranza degli utenti delle terme di Acqui è composta da anziani, in questo momento la categoria più a rischio». A pagare per primi le conseguenze di questo stato di impasse sono però i i lavoratori: i 35 dipendenti in cassa integrazione sono ancora in attesa degli emolumenti da parte dell’Inps, mentre ai circa cinquanta stagionali è stato erogato un bonus di poche centinaia di euro. «Insieme alla dirigenza stiamo valutando le vie percorribili per garantire maggiori tutele in vista dei prossimi mesi. La cassa è scaduta la scorsa settimana. Proprio in queste ore siamo in attesa del nuovo decreto sul settore benessere che dovrebbe consentire un prolungamento della Fis di ulteriori 9 settimane» aggiunge la Settimo.
Chiusi gli stabilimenti curativi e la Spa Lago delle Sorgenti, così come il Grand Hotel (dove rimane attivo solo il centralino per registrare le inevitabili cancellazioni),un grande punto interrogativo pende anche sulla storica piscina dei Bagni, «che rappresenta un altro importante patrimonio della città. Una mancata apertura estiva sarebbe un ulteriore grave danno per Acqui Terme e per i tanti lavoratori stagionali».
All’incontro online non ha partecipato alcun rappresentante della Giunta comunale, «ma questo perché nessuno ci ha avvisato – spiega il sindaco Lorenzo Lucchini – Ho sempre preso parte a ogni incontro, è inaccettabile che in questo caso le autorità locali non siano state coinvolte». In risposta, la direttrice di Terme Spa, Anna Catani, fa sapere che «il confronto è stato chiesto dai sindacati, invitare i rappresentanti istituzionali era loro compito. Ad ogni modo, a breve organizzeremo un’altra riunione, nella quale sarà benvenuta anche la presenza del sindaco Lucchini».