Stop dei vigili ai live musicali, ma la città non ci sta…
L'iniziativa dell'associazione 'Cuore Giovane' è molto apprezzata dagli acquesi. Anche se....
ACQUI TERME – La musica può essere la giusta medicina per alleviare lo stato di apprensione che sta condizionando le vite di tutti, in particolare di coloro che sono costretti a casa in solitudine. Mossa dal desiderio di rendere meno cupe le giornate dei propri dirimpettai e concittadini, l’associazione di promozione sociale ‘Cuore Giovane’ in via Moiso ad Acqui Terme, da un mese e mezzo ogni giorno dalle 18 alle 18.30 improvvisa sul proprio terrazzo un vero e proprio ‘live’ musicale che viene trasmesso anche via social, con tanto di brani a richiesta.
«Abbiamo la fortuna di avere un’ampia balconata che si affaccia su diversi condomini – commenta Amedeo Ripane, coordinatore di ‘Cuore Giovane’ – In base ai codici Ateco possiamo comunque venire qui in sede, ma visto che in questo momento c’è ben poco da fare (l’associazione acquese organizza laboratori per bambini e ragazzi oltre a corsi di formazione per animatori, ndr) insieme alla presidente Viviana Perfumo abbiamo pensato ad un modo alternativo per dare un po’ di sollievo soprattutto ai bimbi e agli anziani della zona». Così è nata l’idea delle dirette musicali ‘en plein air’. «Sin da subito abbiamo ricevuto parecchi consensi. In tanti, anche tra i meno giovani, hanno iniziato ad affacciarsi dai balconi per passare mezzora in nostra compagnia» racconta Amedeo. Nulla di assordante, sia chiaro, niente techno o musica da discoteca. Le dirette su Facebook hanno poi fatto proseliti in tutta la città, «e le richieste sono via via aumentate, sia tra i più piccoli che tra gli anziani. Ci ha contattati anche qualche suora».
Dopo qualche settimana, però, proprio su Facebook sono comparsi i primi ‘mugugni’ pubblicati dai soliti brontoloni. «Qualcuno si è servito di un falso profilo per alimentare la polemica. Da lì sono poi partite alcune segnalazioni alla Municipale, che lo scorso lunedì ci ha chiamati per invitarci a sospendere le dirette». Alla notizia della sospensione dell’ormai quotidiano spazio musicale si è scatenata «una macchina da guerra virtuale – scherza Amedeo – Tantissimi gli attestati di sostegno e vicinanza. Qualcuno ha anche chiamato gli uffici comunali per chiedere di ritirare il divieto, paventando anche una raccolta firme». Passa appena un giorno e i vigili ricontattano l’associazione per fare contrordine e ridare il via libera al dj set, «chiedendoci però di mantenere un volume più basso. Ad ogni modo, ci preme sottolineare che il solo fine della nostra iniziativa è portare un po’ di spensieratezza in questo momento così difficile. Se proseguiremo anche dopo la quarantena? Possibile, perché no…». D’altronde, in un periodo in cui il silenzio urbano diventa quasi assordante, si può davvero considerare fastidiosa mezzora di musica al giorno?